Progettazione

Venezia, la Biennale di architettura apre i battenti il 22 maggio con pubblico in presenza

Il curatore Sarkis: nell'epoca della pandemia ancora più decisivo chiedersi «come vivremo insieme»

di El. & E.

Sarà aperta al pubblico dal 22 maggio al 21 novembre, ai Giardini, all'Arsenale e a Forte Marghera, la 17/a Mostra Internazionale di Architettura dal titolo «How will we live together?» a cura di Hashim Sarkis (in foto), organizzata dalla Biennale di Venezia. La rassegna, spiega l'organizzazione, «sarà aperta al pubblico, in piena sicurezza, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione del contagio Covid».

Nell'epoca di pandemia da Covid, secondo Sarkis, la domanda posta dalla Biennale con la Mostra di Architettura diventa ancora più rilevante ed appropriata «seppure in qualche modo ironica, visto l'isolamento imposto». L'esposizione - presentata oggi dal direttore e dal presidente della Biennale, Roberto Cicutto - comprende opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia e con uguale rappresentanza di uomini e donne.

«Può senz'altro essere una coincidenza - ha osservato il curatore - che il tema sia stato proposto pochi mesi prima della pandemia. Tuttavia, sono state proprio le ragioni alla base di questa domanda (crisi climatica, massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche, le crescenti disuguaglianze) a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti».

La mostra è organizzata in cinque "scale" (o aree tematiche), tre allestite all'Arsenale e due al Padiglione Centrale: 'Among Diverse Beings', 'As New Households', 'As Emerging Communities', 'Across Borders' e 'As One Planet'.

«Anche quest'anno - ha detto il presidente della Biennale Roberto Cicutto - la preparazione della Mostra Internazionale di Architettura è stata avvolta da un clima di incertezza, affrontato dal curatore Hashim Sarkis e dai professionisti invitati, con grande determinazione, coraggio e senso di responsabilità. Apriamo i Giardini e l'Arsenale con una consapevolezza ancora maggiore di quanto il lavoro della Biennale sia specchio del mondo contemporaneo, che viene qui interpretato e talvolta anticipato dalle proposte dei curatori e di quanti vi partecipano con le proprie opere».

Parte della mostra - oltre a una serie di partecipazioni fuori concorso, un meeting e un progetto speciale con il Victoria's and Albert Museum di Londra per le arti applicate - è anche "How will we play together?", contributo di cinque architetti internazionali partecipanti, autori di un progetto dedicato al gioco allestito a Forte Marghera e aperto alla cittadinanza.

Sono 17 gli eventi collaterali e 63 le partecipazioni nazionali, con 4 paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell'Azerbaijan. Il Padiglione Italia alle "Tese delle Vergini" in Arsenale, sostenuto e promosso dal ministero della Cultura, Direzione Generale Creatività contemporanea, è a cura di Alessandro Melis. La Mostra incrocerà anche il 15° Festival Internazionale di Danza Contemporanea (23 luglo-1 agosto) ospitando all'Arsenale le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College.

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