Imprese

Caro-materiali, il Mit sblocca 1.584 richieste di compensazione per 235 milioni

Ok alle domande relative al primo trimestre del 2023, mentre molte imprese attendono ancora i rimborsi relativi a 2021 e 2022

di Mauro Salerno

Buone notizie in arrivo per stazioni appaltanti e imprese di costruzioni. Ma non per tutte. Il ministero delle Infrastrutture ha sbloccato una nuova tranche di richieste di compensazione degli extra-costi con cui i cantieri si trovano a combattere da due anni a questa parte, in seguito all'impennata dei prezzi di materiali ed energia.

L'ok riguarda le domande di compensazioni relative alle lavorazioni eseguite e contabilizzate nel primo trimestre del 2023 e relative ad appalti aggiudicati sulla base di gare terminate (scadenza per le offerte) entro il 31 gennaio del 2021. Mentre restano ancora da sbloccare i fondi relativi a molte lavorazioni effettuate tra 2021 e 2022.

Più in dettaglio, il decreto direttoriale pubblicato sul sito del ministero delle Infrastrutture (decreto direttoriale n. 97 del 31 maggio 2023) riconosce a 1.584 stazioni appaltanti le somme, a valere sul Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche previsto dal decreto Aiuti (art. 26 del Dl 50/2022), per far fronte alle richieste avanzate dalle imprese. In totale si tratta di fondi per un totale di 235,5 milioni. Solo poche settimane fa, a inizio, maggio era stato pubblicato un altro decreto con l'ok a una quota delle compensazioni 2022 per un totale di 17,4 milioni.

Nel decreto appena pubblicato è contenuto anche l'elenco completo delle quote riconosciute dal Mit a ciascun ente, inclusi i motivi che hanno portato all'esclusione di nove istanze (in tutto dunque sono state 1.593).

Arriva dunque una nuova boccata d'ossigeno nelle casse delle imprese provate dalla gestione di cantieri spesso ritrovatisi in perdita a causa dell'esplosione dei prezzi. Si tratta però solo di uno dei binari in cui sono state incanalati i rimborsi per le imprese. E uno di quelli che viaggia più veloci.

Il punto è che mentre molte imprese in questo momento accolgono la notizia dello sblocco dei fondi relativi al primo trimestre del 2023, molte altre stanno ancora attendendo che salti il tappo dei fondi destinati a compensare gli extra-costi realtivi alle lavorazioni eseguite nel 2022 (per i cantieri non finanzati da Pnrr/Pnc o non affidati a commissari) se non addirittura al 2021. Con il paradoosso che qualcuno potrebbe trovarsi a ricevere i fondi del 2023 mentre attende ancora quelli di un cantiere chiuso un anno prima.

Dall'Ance segnalano che si tratta di risorse per circa un miliardo. Non proprio briciole. Rimaste incagliate senz'altra motivazione specifica che non riconduca a un'altra storia di ordinaria burocrazia.

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