Fisco e contabilità

Decreto bollette, l'allarme dei grandi Comuni: senza aiuti saltano i conti

Ultimo miglio per il decreto bollette su cui ieri il governo ha chiesto all’Aula di Montecitorio l’ennesimo voto di fiducia

di Celestina Dominelli e Marco Mobili

Ultimo miglio alla Camera per il decreto bollette, su cui ieri il governo ha chiesto all’Aula di Montecitorio l’ennesimo voto di fiducia, dopo che il provvedimento era stato rinviato in commissione per le ultime modifiche relative alla promozione dei biocarburanti da utilizzare in purezza e all’ulteriore cessione dei crediti per i bonus edilizi. Quarta cessione dalla quale viene cancellata la responsabilità solidale.

Sui biocarburanti sostenibili utilizzati in purezza le modifiche apportate in zona Cesarini riguardano innanzitutto le diverse soglie che dovranno scattare a partire dal 2023 e che sono pari ad almeno 500mila tonnellate (e non più 200mila come nella precedente versione), incrementate di 100mila tonnellate l’anno nel successivo triennio (erano 50mila nella vecchia formulazione).

L’altro correttivo interviene, invece, sul fronte della riconversione delle raffinerie tradizionali che ricadono all’interno dei siti di interesse nazionale (Sin) per la produzione di biocarburanti da utilizzare in purezza. Per incentivare questo tassello, infatti, il nuovo emendamento al Dl bollette introduce un contributo assegnato tramite procedure competitive per una durata e un valore da definire attraverso decreto e funzionale «a garantire un’adeguata remunerazione dei costi di investimento dell’impianto».

Il tutto all’interno delle disponibilità finanziarie del fondo che viene istituito con lo stesso emendamento: è infatti prevista l’istituzione, presso il ministero della Transizione ecologica, di un fondo ad hoc (Fondo per la decarbonizzazione e la riconversione verde delle raffinerie ricadenti nei Sin), che avrà una dotazione di 205 milioni di euro nel 2022, 45 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024. E spetterà al Mite individuare con uno o più decreti, di concerto con il ministero dell’Economia, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del Dl, i quantitativi di biocarburanti liquidi oggetto dello schema di incentivazione, i criteri e le modalità di attuazione, nonché i criteri di riparto delle risorse.

Il ritorno in commissione del decreto ha lasciato però senza risposte l’allarme rilanciato anche ieri dai Comuni. Gli assessori al bilancio delle grandi città, in nota stampa diramata ieri, dicono che sono a rischio i conti di molti enti locali. Nel decreto su cui oggi il governo ha chiesto la fiducia è saltata, infatti, la norma che stanziava maggiori risorse per il caro energia divenuto sempre più pesante per la gestione di scuole, asili, palestre e impianti sportivi. Per questo l’Anci chiede un nuovo intervento con il prossimo decreto aiuti per raddoppiare i fondi per il caro bollette e un nuovo sostegno per la tassa di soggiorno

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