Amministratori

Chieppa: «Limiteremo le gestioni in house, vanno motivate prima dell’affidamento»

Il segretario generale di Palazzo Chigi spiega la riforma dei servizi locali

di Giorgio Santilli

«Le regole dei servizi pubblici locali in Italia sono frammentarie e, dopo il referendum abrogativo del 2011, sono state oggetto di oscillazioni e incertezze. Il governo ha fissato un nucleo di regole e principi comuni per tutti i servizi di rilevanza economica, per dare organicità, stabilità e certezza alla normativa. Gli obiettivi sono qualità dei servizi pubblici, efficienza delle gestioni, investimenti e buon utilizzo delle risorse pubbliche». Roberto Chieppa, segretario generale di Palazzo Chigi per l’intera legislatura, ora in uscita, spiega l’importanza della riforma dei servizi pubblici locali, considerata strategica a Bruxelles. «Già a maggio - dice - ho istituito la commissione di esperti presieduta dal professor Caia che ha svolto il lavoro preparatorio; senza quel lavoro non si sarebbe potuto arrivare alla approvazione preliminare del decreto in poco più di un mese dalla delega. Ora servono l’intesa della Conferenza unificata e i pareri delle commissioni parlamentari. Ci sono i tempi per l’approvazione definitiva del decreto legislativo da parte del futuro governo entro dicembre, nel rispetto degli obiettivi Pnrr».

Riscontra resistenze da Regioni e Comuni?

C’è stata una discussione sulle gestioni in house e in particolare sulla norma che prevedeva una motivazione anticipata per l’affidamento dei servizi. È stato trovato un punto di equilibrio in Parlamento che mi pare condiviso. Non vedo atteggiamenti ostili al provvedimento. Anche su altri obiettivi Pnrr vedo una dialettica con Regioni e Enti Locali, come ad esempio sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, altro impegno Pnrr, su cui vi sono molte attese da parte della commissione.

Quale effetto avrà la riforma per le gestioni in house?

L’in house è consentito dal nostro ordinamento e da quello Ue. Troppo spesso, però, le amministrazioni ricorrono a questa scelta senza esame approfondito delle alternative sul mercato per conseguire servizi di qualità e gestioni efficienti. Nel Pnrr c’è l’impegno a limitare gli affidamenti in house, richiedendo una motivazione qualificata e trasparente, che consenta il controllo, anche da parte degli utenti, delle scelte delle amministrazioni.

Qual è la soluzione approvata?

È stato previsto che per gli affidamenti sopra soglie Ue l’amministrazione debba dar conto dei benefici per la collettività della scelta compiuta con riguardo a investimenti, qualità del servizio, costi dei servizi per gli utenti, impatto sulla finanza pubblica, nonché obiettivi di universalità, socialità, tutela dell’ambiente e accessibilità dei servizi. Prima di affidare il servizio, questa motivazione deve essere resa pubblica.

Quali sono gli altri aspetti innovativi della riforma?

Anzitutto, la tecnica normativa per principi che non insegue il dettaglio della casistica. I principi diventano un criterio di interpretazione per gli operatori. Il secondo aspetto innovativo è che si vogliono favorire, anche con incentivi, aggregazioni efficienti, in modo da conseguire economie di scala e di scopo che possano favorire maggiori investimenti. Il terzo riguarda il principio di sussidiarietà orizzontale, cui il decreto è ispirato. Prima di giungere all’istituzione di un servizio pubblico attribuendo un diritto speciale o esclusivo a un singolo operatore o a un numero ristretto di operatori, l’ente locale dovrà verificare se le imprese operanti sul mercato, ma anche soggetti del terzo settore o cittadini organizzati, non siano già in grado di assicurare soddisfazione dei bisogni della collettività, eventualmente sostenendoli con misure di incentivazione. Ciò consentirà di differenziare le soluzioni organizzative.

Si rafforza la governance dei servizi pubblici locali?

È rafforzato il principio della separazione tra chi regola e controlla e chi gestisce i servizi. Il ruolo delle autorità nazionali di regolazione è preservato e valorizzato. Il decreto rafforza inoltre la disciplina del rapporto tra ente locale e gestore.

Che impatto avrà la riforma per il trasporto pubblico locale?

Per questo settore, oggetto di articolata disciplina settoriale, Ue e nazionale, nel Pnrr è contenuto l’impegno di rafforzare concorrenza e aggregazioni territoriali nelle gestioni. Si applicheranno anche le nuove disposizioni relative agli obblighi di motivazione e trasparenza per la scelta delle modalità di gestione, nonché le norme sulle verifiche periodiche sulla situazione gestionale dei servizi.

Si riusciranno ad adottare anche altri atti attuativi della legge di concorrenza?

Si sta lavorando per adottare anche gli altri atti attuativi della legge di concorrenza che attuano specifici impegni Pnrr, per i quali si prevede la necessaria approvazione entro dicembre.

La prossima legge sulla concorrenza?

Per la prossima legge sulla concorrenza, le disposizioni minime richieste dal Pnrr riguardano l’energia. Ma è consentito introdurre ulteriori misure utili a eliminare distorsioni e assicurare un migliore funzionamento del mercato, anche tenendo conto delle molte proposte emerse nel dibattito parlamentare e del fatto che la cadenza annuale della legge sulla concorrenza è un impegno del Pnrr.

Presidente Chieppa, lei è stato segretario generale a Palazzo Chigi per l’intera legislatura, con tre governi di colore e natura molto diversi. Cosa farà ora?

È stato un onore per me servire il paese durante questi difficili anni a Palazzo Chigi, ma penso che per un magistrato questi incarichi debbano essere, come prevede la legge, una parentesi all’interno della sua carriera e che sia giunta per me l’ora di tornare al Consiglio di Stato a fare un lavoro altrettanto nobile.

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