Urbanistica

Superbonus, sconti a quota 10,7 miliardi

Il bilancio del 110% dall’avvio operativo di ottobre 2020 al 31 ottobre scorso

di M.Mo.

È una corsa da record agli investimenti dei privati quella del Superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza antisismica degli edifici. Dai primi giorni di ottobre 2020, giorni in cui la macchina del 110% è diventata operativa con l'arrivo dei decreti sulle asseverazioni e le specifiche tecniche per le comunicazioni all'Enea e all'amministrazione finanziaria, fino al 31 ottobre scorso gli investimenti per condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari cosiddette "funzionalmente indipendenti" ammessi alla super detrazione sono stati superiori a 9,7 miliardi di euro. Il 69,1% di questi investimenti, pari più di 6,7 miliardi, si riferiscono a lavori di riqualificazione energetica e interventi antisismici conclusi alla data del 31 ottobre scorso.

Una spinta alla ripresa del settore edilizio che ha però indotto il Governo a rivedere le regole del 110% mettendo più di un paletto per contenere la spesa. Secondo l'ultima rilevazione dell'Agenzia nazionale efficienza energetica del ministero della Transizione ecologica, infatti, alla fine del mese scorso l'onere a carico dello Stato relativo alle detrazioni del 110% previste alla fine dei lavori avviati supera i 10,7 miliardi, mentre le detrazioni maturate per lavori già conclusi sono superiori ai 7,4 miliardi di euro. E mancano ancora due mesi pieni di lavoro. Così se a metà dell'anno in corso il Governo con il decreto semplificazioni ha accelerato il ricorso al Superbonus con l'introduzione della Cila semplificata, con la manovra di bilancio attesa per il fine settimana al Senato l'Esecutivo ha cambiato rotta prevedendo una serie di correttivi destinati a frenare il 110%.

Oltre alla proroga fino al 2023 riservata a condomini e Iacp senza limiti, per gli edifici unifamiliari la proroga è vincolata a un Isee di 25mila euro e all'obbligo di aver realizzato alla data del 30 settembre 2022 almeno il 60% dei lavori. Vincolo questo in odore di legittimità costituzionale perché potrebbe di fatto essere retroattivo se i lavori su un edificio unifamiliare sono stati avviati prima del 1° gennaio 2022 data di entrata in vigore della legge di Bilancio e dunque del nuovo vincolo. Tornando ai numeri dell'Enea emerge che l'investimento medio nei condomini è stato di oltre 573 mila euro, contro i 104mila degli edifici unifamiliari e i 94mila di impegni medi per le unità immobiliari indipendenti. Se poi si guarda al territorio la regione Liguria è quella dove il 110% ha tirato meno raggiungendo fermando l'asticella degli investimenti medi dei condomini a poco più di 400mila di euro. Interventi che, anche in relazione al caro prezzi registrato a più riprese su queste pagine, in Sardegna vanno ben oltre la media nazionale andando oltre gli 804mila di euro. Al 31 ottobre scorso, inoltre, le asseverazioni dei professionisti abilitati registrate dall'Enea e che di fatto certificano gli interventi finanziati in toto dallo Stato sono state 57.664.

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