Urbanistica

Consiglio superiore lavori pubblici: linea morbida su bonus casa e attestazione Soa

Il sistema di classifiche e categorie, tipico degli appalti pubblici, non si applicherà esattamente identico ai lavori privati che accedono ai bonus edilizi

di Gi. L.

Linea morbida per le regole sulle Soa. Il sistema di classifiche e categorie, tipico degli appalti pubblici, non si applicherà esattamente identico ai lavori privati che accedono ai bonus edilizi. È questa, in sostanza, la linea sposata dalla Commissione consultiva che esamina questi temi presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, l’organo tecnico consultivo del ministero delle Infrastrutture, presieduto da Massimo Sessa.

La risposta a un quesito dell’Ance, appena pubblicata, ha grande rilevanza, perché rappresenta la prima indicazione interpretativa di una norma al centro di polemiche da mesi per i molti dubbi che pone. Lo scopo sostanziale - spiega la risposta - «non deve essere quello di replicare, anche nei lavori privati che usufruiscono dei bonus edilizi, tutto il complesso meccanismo pensato per i lavori pubblici, bensì quello di garantire la moralità, la professionalità e la presenza reale sul mercato dell’impresa». Quindi, l’impresa per i contratti con importo superiore a 516mila euro deve dimostrare di avere la certificazione Soa (o di avere avviato le procedure per ottenerla, a seconda dei casi), «a prescindere dal riferimento alla categoria e classifica corrispondenti alla natura e all’importo dei lavori da eseguire».

Sarà sufficiente, allora, avere un’attestazione in una categoria coerente con i lavori oggetto di bonus: OG1 (edifici civili e industriali), OG2 (restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela), OG11 (impianti tecnologici), OS6 (finiture di opere generali in materiali lignei, plastici, metallici e vetrosi), OS21 (opere strutturali speciali), OS28 (impianti termici e di condizionamento).

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