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Pnrr, via libera a 2,7 miliardi per i 31 piani urbani delle città metropolitane

Firmato dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e dal titolare dell'Economia Daniele Franco il decreto che assegna le risorse

di Gianni Trovati

È stato firmato dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e dal titolare dell'Economia Daniele Franco il decreto che assegna alle città metropolitane i fondi del Pnrr per i piani urbani integrati delle città metropolitane.

In gioco ci sono 2,7 miliardi: 2,493 sono legati al Pnrr vero e proprio, gli altri 210 milioni arrivano dal fondo nazionale complementare regolato dal decreto 59/2021.

Il provvedimento attuativo di Viminale e ministero dell'Economia dettaglia i 31 piani urbani integrati finanziabili in base ai progetti selezionati dalle Città, nell'ambito della missione 5, componente 2 del Piano. Tre i filoni di intervento: manutenzione e riutilizzo di strutture e aree pubbliche, sviluppo e potenziamento dei servizi sociali, culturali e sportivi e progetti legati alle smart cities, in particolare per il miglioramento della qualità ambientale (per esempio nei trasporti) e per la digitalizzazione dei servizi.

Nella distribuzione dei progetti torna a pesare l'Indice di vulnerabilità sociale e materiale, il parametro Istat che misura la sofferenza socio-economica dei territori e indirizza le risorse prevalentemente al Sud. Proprio per questa ragione l'assegno più ricco (351,2 milioni) è indirizzato alla Città metropolitana di Napoli, seguita da Roma (330,3). Milano finisce al terzo posto con 277,3 milioni, seguita da Torino con 233,9 e Palermo con 196,1.

I fondi sono ovviamente pluriennali, e coprono il periodo del Pnrr fino al 2026. Le quote 2021-22 valgono in complesso 285,75 milioni, mentre il grosso delle risorse (oltre 2,3 miliardi) si concentra negli ultimi tre anni quando si tratterà di pagare gli stati di avanzamento dei lavori che con un calendario analogo a quello previsto per la rigenerazione urbana dei Comuni impone l'aggiudicazione entro il 30 giugno 2023.