Personale

Nuovo contratto, enti alla prova della revisione dell'ordinamento professionale

Le amministrazioni con più di 70 dipendenti in ritardo nell'istituzione dell'organismo paritetico per l'innovazione

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di Arturo Bianco

La concreta applicazione del contratto 16 novembre 2022 impone a tutte le amministrazioni regionali e locali uno sforzo notevole. Oltre ai tradizionali adempimenti legati alle novità nella definizione del fondo, nella disciplina delle indennità, nell'applicazione degli istituti normativi, si impongono in questa occasione tutti quelli legati alla revisione dell'ordinamento professionale. E non siamo in presenza di impegni di poco conto: la trasposizione del personale dalle categorie alle aree, la definizione dei profili professionali, la regolamentazione delle progressioni verticali consentite fino alla fine del 2025, la disciplina dei differenziali stipendiali/progressioni economiche e la attivazione degli incarichi di elevate qualificazioni. Un insieme di adempimenti per i quali l'intesa contrattuale assegna uno spazio fino al 1° aprile. Occorre ricordare che il contratto impone inoltre agli enti di costituire il fondo e cominciare rapidamente le trattative per la contrattazione decentrata É bene evitare di commettere l'errore di ritenere che tutti questi non siano termini perentori e che quindi è possibile prenderli sottogamba. Siamo nell'ambito del diritto del lavoro e, quindi, non possiamo applicare i canoni del diritto amministrativo: il mancato rispetto di un termine fissato dal contratto determina il maturare di un inadempimento contrattuale.

La gran parte degli enti ha dato o, al più lo sta facendo in questi giorni, attuazione ai vincoli più immediati dettati dal contratto: l'erogazione degli aumenti contrattuali, il calcolo e la erogazione degli arretrati maturati sul trattamento economico fondamentale, l'erogazione degli aumenti connessi alle forme di trattamento accessorio legate allo stipendio (straordinario, turnazione ed attività aggiuntive svolte nelle giornate festive), l'erogazione degli arretrati maturati per queste indennità, la liquidazione degli arretrati maturati ai pensionati, la revisione della base di calcolo del trattamento pensionistico, la revisione della base di calcolo della indennità di fine rapporto comunque determinata, la revisione della indennità di vacanza contrattuale a seguito del miglioramento del trattamento economico fondamentale, la pubblicazione del codice di comportamento integrativo e la nomina della delegazione trattante di parte pubblica. Un poco di ritardo sembra maturare in molti degli enti che hanno più di 70 dipendenti nella istituzione dell'Organismo paritetico per l'innovazione.

Adesso gli enti devono cominciare a assumere le iniziative necessarie per la revisione dell'ordinamento professionale. In questo ambito, non si può mancare di sottolineare l'impegno assai rilevante che è richiesto, anche agli enti di più piccole dimensioni, nella definizione dei profili professionali. L'esperienza ci insegna che nella stragrande maggioranza delle amministrazioni essi sono assai datati: il più delle volte sono stati adottati nel 2000/2001, cioè subito dopo l'entrata in vigore del cd nuovo ordinamento professionale. L'operazione di restyling, peraltro sollecitata più volte dal legislatore negli anni precedenti, è adesso indispensabile sulla base del vincolo dettato dal Dl 36/2022, dalle Linee Guida dello scorso 14 settembre con cui la Funzione pubblica ha dato attuazione a queste previsioni e dalle novità introdotte dal contratto del 16 novembre, che ha tra l'altro radicalmente rivisto le declaratorie che sono alla base dell'inquadramento del personale nelle singole aree.

Non si può infine fare a meno di ricordare che le amministrazioni sono impegnate dal contratto a costituire il fondo per il salario accessorio, dando ovviamente applicazione alle novità, entro i primi mesi dell'anno, così da consentire l'avvio della contrattazione decentrata entro il mese di aprile. É vero che questo vincolo viene connesso alla adozione dei documenti di programmazione e di rendicontazione: ma è del tutto evidente che la disposizione vuole evitare il ripetersi del fenomeno della contrattazione tardiva.

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