Amministratori

Draghi ai sindaci: «Sarà stagione di riforme e investimenti»

Il premier: «Il successo del Pnrr è nelle vostre mani come anche nelle nostre»

di Barbara Fiammeri

Le notizie più che confortanti arrivate ieri da Bruxelles, le aveva già messe in conto. Per Mario Draghi il punto non è quanto è stato fatto finora, quel 6,2% di crescita già consolidato che consente parallelamente la discesa del debito, bensì quanto riusciremo a fare di qui in avanti. Il richiamo è all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un’occasione straordinaria per realizzare «riforme e investimenti», unico modo per rendere strutturale la ripresa in atto. Draghi lo ripete ancora una volta chiudendo a Parma l’Assemblea nazionale dell’Anci. Ai sindaci che lo accolgono con una lunga standing ovation, il premier rivolge un appello: «Il successo del Piano è nelle vostre mani, come anche nelle nostre. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’Amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione». Non è un riconoscimento retorico. Circa 50 miliardi del Pnrr saranno amministrati dai sindaci: dalla transizione digitale a quella ecologica, dagli investimenti nella cultura all’edilizia pubblica, dagli asili nido al sostegno agli anziani più vulnerabili.

Draghi snocciola le cifre sottolineando che «nel complesso, sono stati già ripartiti tra gli enti territoriali 21,6 miliardi per interventi infrastrutturali». Lo sanno anche i sindaci, preoccupatissimi però - come ha sottolineato il presidente dell’Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro - per la mole di lavoro sulle loro amministrazioni che devono fare i conti con la diminuzione del personale e la scarsità di figure competenti. Draghi ne è consapevole e lo dice esplicitamente: «Dovremo sicuramente tenere conto del suggerimento dato dal Sindaco Decaro». Allo stesso tempo però sottolinea le novità legislative già introdotte proprio per semplificare «le procedure di affidamento dei contratti pubblici» e per accorciare «i tempi di realizzazione» coniugando «la fase progettuale con quella esecutiva». Inoltre, aggiunge, sono stati messi a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale.

«Almeno mille esperti aiuteranno gli Enti territoriali ad attuare il Piano. Verranno distribuiti nelle varie aree del Paese, per semplificare i processi e rafforzare la capacità progettuale delle Amministrazioni». La prossima settimana partirà poi da Bari il tour per spiegare il Pnrr nelle principali città italiane, che si concluderà a marzo a Trento. «Gli impegni sono chiari. Ora tocca a tutti noi, insieme, trasformare questi progetti in opportunità di crescita e sviluppo», insiste il capo del Governo, sottraendosi indirettamente all’appellativo di «superMario», rivoltogli poco prima «bonariamente» da Decaro.

Il messaggio del presidente del Consiglio è che solo attraverso la «cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione» si potrà riuscire a spendere e bene le risorse messe a disposizione dal Recovery. Uno sforzo corale che deve «coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, ministeri». Di qui il ruolo «fondamentale» dei sindaci da sempre al centro dei «cambiamenti epocali». È stato così nel dopoguerra - dice Draghi sottolineando quanto fatto a Milano da Virgilio Ferrari che guidò Palazzo Marino dal 1951 al 1961 - così come nella lotta al terrorismo e alla criminalità (e qui il ricordo è dedicato al sindaco di Pollica, Angelo Vassallo,ucciso nel 2010). Altrettanto determinanti «siete stati durante la pandemia». Ora però «si apre una nuova fase» nella quale i sindaci devono mostrare la loro capacità di «tradurre in obiettivi concreti una visione ideale». È questa la qualità di cui «oggi più che mai non possiamo fare a meno».

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