Appalti

Il Consiglio di Stato boccia il maxi appalto Consip

Il Consiglio di Stato boccia definitivamente Consip sul bando del maxi appalto integrato per i servizi di vigilanza della pubblica amministrazione.
Secondo i giudici della V Sezione - che hanno accolto il ricorso di Mondialpol, già vincitore al Tar Lazio - si tratta di un bando sproporzionato per la dimensione dei lotti, per i requisiti di fatturato richiesti, per la possibilità di partecipare a più lotti e per il cumulo di requisiti imposto per le “cordate”. In sostanza, scrive il Cds, Consip nel maxibando sicurezza ha disegnato forti limiti anticoncorrenziali che di fatto hanno portato in gara solo 18 imprese su 1.200 del settore, interpretando “pro domo sua” un articolato parere dell’Antitrust.

Il maxi bando
Il maxi bando sulla vigilanza dei palazzi e dei siti della Pa, pubblicato il 15 ottobre 2015, era articolato su 13 aree ultraregionali (2 su Roma Capitale) con importi a base d’asta tra 37,5 e 46 milioni di euro, e con requisiti per le imprese partecipanti di aver realizzato un fatturato specifico nel biennio precedente pari almeno alla metà dei lotti. Un “vestito” troppo su misura per i big player - sosteneva Confcommercio, intervenuta a sostegno delle Pmi con gli avvocati Cristina Lenoci e Carlo Malinconico - che tra l’altro erano presenti “spezzettati” anche in alcune altre cordate concorrenti. Tutto ciò ha provocato, scrivono i giudici amministrativi dei due gradi di giudizio, un’indebita restrizione del mercato e della concorrenza, violando la direttiva 2014/24/Ue che esige sul punto un attento monitoraggio «al fine dei evitare un’eccessiva concentrazione del potere d’acquisto e collusioni».

La sentenza del Consiglio di Stato n. 1038/2017

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