Urbanistica

Abuso edilizio, illegittima l'ordinanza di demolizione senza la sentenza di condanna

Non basta l'accertamento dell'abuso, ribadisce la Corte di Cassazione, che difende questo principio «assolutamente consolidato nella giurisprudenza di legittimità»

di Massimo Frontera

L'ordine di demolizione dell'opera edilizia abusiva presuppone comunque la pronuncia di una sentenza di condanna. I giudici della III sezione di Cassazione penale (sentenza n.12552/2023 depositata il 27 marzo scorso) hanno ribadito questo principio «assolutamente consolidato nella giurisprudenza di legittimità». Nel caso specifico, il ricorrente ha impugnato in Cassazione l'ordine di demolizione disposto dal Tribunale relativamente ad alcune opere che, in seguito agli accertamenti, sono risultate realizzate in totale difformità all'autorizzazione edilizia. Opere che sono state sottoposte a sequestro e di cui era è chiesta la restituzione. La Corte ha accolto il ricorso annullando la sentenza (limitatamente all'ordinanza di demolizione) nel rispetto del principio secondo il quale l'ordine di demolizione dell'opera edilizia abusiva previsto dal testo unico edilizia (art. 31, comma 9) «presuppone comunque la pronuncia di una sentenza di condanna, non risultando sufficiente l'avvenuto accertamento della commissione dell'abuso».

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