Personale

A fine decennio 4 milioni di dipendenti pubblici

La prospettiva indicata ieri dal ministro Brunetta in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera

di Gianni Trovati

Avere «alla fine del decennio una Pubblica amministrazione più vicina ai 4 milioni che non ai 3,2 milioni» di dipendenti attuali, «che abbia recuperato gran parte del capitale umano perso, che abbia contribuito alla realizzazione del Pnrr nel solco del riformismo concordato con l’Europa, con il grande booster che è la digitalizzazione». La prospettiva è stata indicata ieri dal ministro per la Pa Renato Brunetta in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera, nell’ambito dell’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Pnrr.

Il ministro ha passato in rassegna gli obiettivi già raggiunti da Palazzo Vidoni e soprattutto ha rimarcato le prossime tappe che passano dalla Funzione pubblica. La prima è nel decreto Pnrr-2, inciampato in qualche ritardo per l’emergenza della crisi Ucraina ma in arrivo con il dimezzamento dei termini per le procedure amministrative, il rilancio della valutazione di merito dei dipendenti e la tracciabilità delle procedure. Nel primo semestre di quest’anno si prevede poi la messa a regime della riforma dei concorsi, con le procedure che ne hanno snellito i tempi dai quattro anni tradizionali al centinaio di giorni medi, e lo sviluppo ulteriore del portale InPa, che sarà lo snodo anche per agevolare le procedure di mobilità fra le pubbliche amministrazioni.

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