Appalti

Caro-materiali, per il primo semestre 2021 compensate 446 Pa con 42,5 milioni

Pubblicato in Gazzetta il decreto con gli importi riconosciuti alle stazioni appaltanti. Alle grandi imprese 27,9 milioni, 10,76 alle medie, solo 3,8 alle piccole

di Mauro Salerno

Sono 446 le stazioni appaltati ammesse alle compensazioni per il caro-materiali che ha fatto impennare il costo dei lavori pubblici nel primo semestre 2021. L'importo riconosciuto ammonta a 42,55 milioni a valere sul fondo da cento milioni istituito con il decreto Sostegni-bis (Dl n. 73/2021). I dati ufficiali, leggermente inferiori a quelli annunciati dallo stesso ministro Enrico Giovannini lo scorso marzo in concomitanza con lo sblocco dell'anticipo del 50% dei fondi alle amministrazioni che ne avevano fatto richiesta, emergono dal decreto Mims del 9 giugno 2022, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale (Gu n. 216 del 15 settembre), seguito sulla stessa Gazzetta da una rettifica necessaria a includere nel computo alcune stazioni appaltanti che a torto erano state inizialmente escluse per carenza dei requisiti. In tutto il Mims ha ricevuto richieste da 471 stazioni relative a domande di rimborsi presentate da 813 imprese. Un numero scremato, appunto, dalle verifiche sul possesso dei requisiti.

Il decreto pubblicato in Gazzetta contiene in allegato anche l'elenco delle stazioni appaltanti ammesse alle compensazioni con il dettaglio degli importi riconosciuti a ciascuna. In termini assoluti, la quota maggiore di risorse va alle compensazioni richieste dalle grandi imprese (27,9 milioni, 106 stazioni appaltanti), seguite dalle medie imprese (10,76 milioni, 205 stazioni appaltanti) e infine le piccole imprese a cui vanno solo 3,84 milioni sulla base di richieste di accesso al fondo presentate da 130 amministrazioni. Secondo quanto spiegato dal ministro Giovannini in diverse occasioni la quota non utilizzata del fondo per le compensazioni (circa 57,45 milioni, visto che la dotazione iniziale era di 100 milioni) dovrebbe slittare a favore dell compensazioni da riconoscere alle imprese per i lavori eseguiti nel semestre successivo (il secondo semestre 2021), quando l'impennata del costo dei materiali è stata ancora più sostenuta.

Fin qui il punto sulle ripartizioni. Quanto ai pagamenti, le imprese lamentano ancora oggi di non aver ricevuto alcuna risorsa. Dal canto suo il Mims ha fatto sapere di aver cominciato a metà luglio il pagamento alle stazioni appaltanti delle compensazioni richieste per il secondo semestre del 2021. I pagamenti riguardano l'anticipazione del 50% degli importi risultati dalle richieste di compensazione «a 629 stazioni appaltanti considerate immediatamente solvibili, corrispondenti a 1.136 interventi da parte degli operatori economici, per un totale di 31,6 milioni di euro».

Per quanto riguarda le compensazioni riferite al primo semestre del 2021, il Mims ha fatto sapere di aver terminato il pagamento alle stazioni appaltanti dell'anticipo del 50% degli importi risultanti dalle istanze di accesso al Fondo compensazioni (circa 21 milioni, su un importo totale di 42 milioni di euro considerato prima delle rettifiche). Quanto al saldo, si dovrà aspettare l'esito del ricorso presentato dall'Ance contro il metodo di rilevazione del rincaro dei materiali usato dal Mims che avrebbe comportato una sottovalutazione dell'aumento di costo di almeno 15 materiali sui 56 del paniere.

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