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Imprese, pagamenti più veloci e svincolo progressivo delle garanzie negli appalti Pnrr

Tra le novità introdotte al Dl 13/2023 al Senato anche chiarimenti sulla possibilità di accedere al fondo contro il caro materiali nel 2023 per le Pa che avevano fatto richiesta nel 2022

di Mauro Salerno

Svincolo progressivo delle garanzie per dare una spinta alla partecipazione asfittica alle gare, pagamenti più rapidi, chiarimenti sull'accesso al fondo contro il caro-materiali anche nel 2023. Si è arricchito di importanti novità per le imprese il decreto legge sulla governance del Pnrr (il Dl 13/2023 conosciuto anche come Dl Pnrr-3) che dopo l'ok del Senato è atteso al passaggio finale alla Camera.

Svincolo progressivo delle garanzie
La novità forse di maggiore effetto per i costruttori impegnati negli appalti finanziati dal Recovery è probabilmente l'alleggerimento sul fronte delle garanzie. La difficoltà a trovare banche e assicurazioni disposte a rilasciare gli impegni alle imprese sovraccaricate dalla raffica di contratti banditi a distanza ravvicinata negli ultimi mesi è forse una degli ostacoli maggiori alla partecipazione massiccia alle gare. Per tentare di ovviare al problema nel decreto (all'articolo 7-ter) è stata inserita una misura che consente lo svincolo progressivo della garanzia definitiva, prevista a carico dell'appaltatore per la sottoscrizione del contratto. La novità si applica anche ai contratti già in corso di esecuzione al momento in cui entrerà in vigore la legge di conversione del decreto e vale anche per i settori speciali e per gli accordi quadro. Lo svincolo progressivo, in misura proporzionale all'avanzamento dell'esecuzione dell'appalto, potrà avvenire nel limite massimo dell'80% dell'iniziale importo della garanzia definitiva. L'ammontare residuo della cauzione definitiva deve permanere fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione, o comunque fino a dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato. Lo svincolo è automatico, senza necessità di nulla osta del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all'istituto garante, da parte dell'appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l'avvenuta esecuzione. Tale automatismo si applica anche agli appalti di forniture e servizi.

Pagamenti più rapidi alle imprese
Sono due le novità che riguardano i pagamenti alle imprese. La prima ha un impatto indiretto, nel senso che l'articolo 4-bis, inserito al Senato, prevede che tutte le amministrazioni pubbliche, nell'ambito dei sistemi di valutazione della performance previsti dai rispettivi ordinamenti, debbano assegnare ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali, nonché ai dirigenti apicali, specifici obiettivi annuali per il rispetto dei tempi di pagamento, individuati con riferimento all'indicatore di ritardo annuale e valutati ai fini del riconoscimento della retribuzione di risultato, in misura non inferiore al 30 per cento. L'emendamento serve a dare una spinta all'attuazione della riforma 1.11 del Pnrr («Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie») con la quale si prevede che, entro la fine del 2023, le pubbliche amministrazioni a livello centrale, regionale e locale paghino i propri debiti commerciali entro il termine di 30 giorni e le autorità sanitarie regionali entro il termine di 60 giorni. Al fine di ridurre i termini di pagamento in modo strutturale, la riforma è intesa altresì a garantire che gli stessi termini siano mantenuti anche nel 2024.

La seconda novità (introdotta con l'articolo 14, comma 9-bis del Dl 13/2023) riguarda più da vicino le imprese. Qui ci sono in ballo le risorse previste dal Fondo per la prosecuzione delle opere indifferibili, previsto dal decreto Aiuti (Dl 50/2022, articolo 26) per far fronte al caro-materiali. L'emendamento al Dl sulla governance del Pnrr approvato in Senato prevede che l'istanza telematica presentata dai soggetti che richiedono l'accesso alle risorse del Fondo costituisce titolo per l'emissione della fattura da parte dell'impresa esecutrice, anche in assenza del rilascio del certificato di pagamento da parte della stazione appaltante. Un modo per permettere alle imprese di accelerare le operazioni di sconto e ottenere liquidità anche in presenza di tempi di pagamento più lunghi da parte delle Pa. A questo scopo, i soggetti interessati devono presentare copia dell'istanza, corredata dal prospetto di calcolo del maggior importo dello stato di avanzamento lavori rispetto al medesimo importo determinato alle condizioni contrattuali.Il prospetto è firmato dal direttore dei lavori e vistato dal responsabile unico del procedimento. Si ricorda che l'istanza telematica deve essere presentata alla Direzione generale per l'edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali del ministero delle Infrastrutture entro il 31 gennaio 2024.

Accesso al fondo contro il caro-materiali anche nel 2023
L'ultima novità riguarda un chiarimento molto atteso da stazioni appaltanti e imprese in merito alle modalità di accesso al Fondo per le opere indifferibili, del decreto Aiuti. Con un emendamento al decreto (articolo 7-bis) è stata accolta la segnalazione dell'Ance in merito alla necessità di una norma interpretativa che confermasse il via libera per l'accesso ai fondi per il caro materiali per il 2023 anche per chi ha avuto accesso ai fondi destinati alle opere in corso nel 2022. Si tratta di risorse utilizzabili per lavori eseguiti in annualità diverse, pertanto la limitazione prevista non era giustificabile e al contrario, rischiava di bloccare i cantieri. L'ok è arrivato «purché la richiesta non riguardi le medesime lavorazioni eseguite e contabilizzate nel 2022, per le quali vi sia già stato accesso ai fondi».

Rimanendo in tema di fondo per le opere indifferibili va infine segnalata la misura introdotta con l'articolo 8-bis. La novità riguarda le opere affidate con accordo quadro da Invitalia, avviate nel periodo dal 1° gennaio 2022 al 17 maggio 2022 e finanziate in tutto o in parte con le risorse Pnrr. In questo caso viene riconosciuta un aumento del 20% delle risorse già preassegnate a ciascun intervento. Toccherà al Mit, comunicare al Mef , l'elenco degli interventi, completi del codice unico di progetto (Cup) e dell'indicazione dell'ente locale attuatore

Conferenze servizi semplificate fino al 30 giugno 2024
Un estensione delle semplificazioni previste per le opere del Pnrr arriva con una correzione apportata all'articolo 14 comma 8. Qui si prevede che l'obbligo di avviare le conferenze di servizi in modalità semplificata prima previsto fino al 30 giugno 2023 si estenda di un anno fino al 30 giugno 2024.

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