Amministratori

Parte il monitoraggio dei servizi all’infanzia e agli anziani messi in campo dai Comuni

di Alessandro Vitiello

Parte il monitoraggio del ministero dell’Interno sull’attuazione dei servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti finanziati dal piano di azione coesione (Pac) ed erogati dai Comuni.
L’autorità di gestione del relativo programma nazionale, infatti, sottoporrà a controlli qualitativi e quantitativi sia gli interventi finanziati dal primo riparto ormai concluso, per tentare una valutazione del reale impatto di questi nei territori, sia quelli del secondo per supportare (e stimolare) i Comuni al potenziamento dei servizi e al superamento dei principali ostacoli alla costruzione di un circolo virtuoso locale (questionario infanzia e questionario anziani).
In quest’ottica, infatti, ai Sindaci delle Regioni interessate, quelle dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), l’Adg chiede di contribuire evidenziando le best pratices esportabili in altri territori.

L’ultimo aggiornamento sull’attuzione
Il programma nazionale servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti fa parte del piano di azione e coesione (Pac) finanziando con 627 milioni (inizialmente erano 730) la gestione di nidi pubblici e privati (350) e l’assistenza domiciliare agli anziani (280). Servizi, quindi, erogati concretamente da oltre 1.608 Comuni delle quatro Regioni meridionali comprese nell'obiettivo Convergenza del Pac.
Nello stato di attuazione aggiornato dall’autorità di gestione al 1° ottobre 2018 (gli interventi devono completarsi entro il primo semestre 2019) si possono leggere «i numeri» del programma. Con le prime risorse, 250 milioni di cui 130 per le iniziative in favore degli anziani e 120 per quelle in favore dell’infanzia, assegnate nell’ormai lontano 2013, sono stati finanziati 395 piani di intervento dei Comuni sui 402 presentati dagli enti capofila (200 per gli anziani e 195 per l’infanzia).
Il primo riparto è stato successivamente rideterminato per 128,6 milioni (78,3 milioni agli anziani non autosufficienti e 50,3 per l’infanzia), risorse trasferite al secondo riparto per consentirne un’immediata utilizzazione.
Il secondo riparto finanziario, quindi, che all’inizio poteva contare su 359 milioni, si è incrementato fino a circa 459 milioni, di cui 272,2 milioni per i servizi di cura all’infanzia e 186,6 milioni per gli anziani non autosufficienti. Al 1° ottobre sono stati «esaminati favorevolmente» e finanziati 391 piani d’interventoche valgono complessivamente circa 380 milioni di euro.

Gli obiettivi
Ricordiamo gli obiettivi del programma relativamente ai servizi rivolti all’infanzia:
a. aumento strutturale dell’offerta di servizi, cioè posti in asili nido pubblici o convenzionati e nei servizi integrativi e innovativi;
b. estensione della copertura territoriale per per attenuare il gap di alcune aree del Paese;
c. sostegno alle nuove strutture attivate in modo che queste raggiungano adeguati standard nel contesto di un sistema integrato di offerta pubblica e privata;
d. migliorare la qualità e la gestione dei servizi socioeducativi negli asili.
E infine gli obiettivi dei servizi per gli anziani non autosufficienti:
a. aumentare il numero di anziani in assistenza domiciliare assicurando un adeguato livello di prestazioni socio-assistenziali;
b. migliorare la qualità dei servizi offerti;
c. migliorare le competenze di manager, operatori professionali e di assistenti familiari.;
d. sperimentare protocolli innovativi integrando l’azione tra le «diverse filiere amministrative» dell’intervento sociale e sanitario.

La circolare dell’Autorità di gestione

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