Imprese

Webuild, ricavi in crescita e portafoglio ordini record

Fatturato e margini oltre il pre-Covid, sul risultato il peso delle voci una tantum. Salini: «Russia, nessun impatto». Ferrari: «Vincente la scommessa sull’Italia»

di Stefania Arcudi

Ordini e ricavi in crescita, passi avanti nella strategia di de-risking, target centrati sulla sostenibilità e proposta di dividendo da 0,055 euro per azione, ma risultato netto in perdita, riconducibile a voci una tantum legate a eventi passati. Si è chiuso così il 2021 di Webuild, che ha riportato ricavi per 6,691 miliardi di euro (+40%) ed Ebitda adjusted di 451 milioni (+95%), entrambi oltre i livelli 2019, ed Ebit adjusted di 198 milioni (da 30 milioni). La società ha registrato nuovi ordini per 11,3 miliardi con un portafoglio al 31 dicembre al record di 45,4 miliardi, per il 92% legati a progetti sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. Invece, il risultato netto adjusted attribuibile ai soci della controllante è stato negativo per 56,4 milioni (da -164 milioni nel 2020) e il dato reported negativo per 304,94 milioni (da +138,39 milioni).

Il gruppo del settore delle costruzioni e dell'ingegneria ha parlato di numeri «in forte crescita e in linea con i target comunicati, nonostante il perdurare della pandemia e le criticità inflattive legate agli approvvigionamenti di materie prima». Ma gli analisti sono rimasti almeno in parte delusi, soprattutto su fatturato, Ebitda e risultato netto. Migliori delle attese, invece, la posizione finanziaria netta (cassa positiva per 467 milioni, contro stime per 100-200) e il debito lordo in calo a 2,65 miliardi. In generale, a livello finanziario è stato l'esercizio migliore di sempre. «Abbiamo fatto una scommessa sull'Italia che si è rivelata vincente», ha detto il direttore generale Massimo Ferrari, facendo riferimento al fatto che, con un ruolo in Italia nell'ambito Pnrr per dotare il Paese di infrastrutture adeguate e sostenibili, «il gruppo ha continuato a consolidare il proprio posizionamento nel mercato domestico».

Per l'anno in corso sono attesi ricavi tra 7 e 7,5 miliardi, coperti dall'attuale backlog, un margine Ebitda del 7-7,5%, il mantenimento di una posizione finanziaria netta positiva e un book to bill maggiore di una volta nel periodo 2022-2024. Non sono attesi impatti significativi dalla guerra: «È un elemento da considerare, pensiamo che i prezzi dell'energia saranno calmierati dal Governo, ma non credo che un gruppo come il nostro, con tali caratteristiche di resilienza, possa subire un impatto significativo da questa situazione», tenendo anche conto dell'assenza di esposizione diretta in Ucraina e in Russia, ha detto il numero uno Pietro Salini durante la conference call. Infine, per quanto riguarda i temi Esg, i progetti in realizzazione genereranno benefici per 89 milioni di persone nel mondo (87 milioni nel 2020), in termini di migliore accesso a infrastrutture idriche, energetiche, di mobilità e di pubblica utilità, con una riduzione annua delle emissioni di gas serra pari a circa 24 milioni di tonnellate di Co2 (21 milioni nel 2020).

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