Appalti

Servizi e forniture, no dell'Anac a richieste di fatturato sproporzionate rispetto a valore dell'appalto

Bocciata la clausola di un bando dell'Aeronautica che chiedeva un valore di ricavi triplo rispetto all'importo del lotto

di Mauro Salerno

In un appalto pubblico di fornitura di servizi non possono essere chiesti ai partecipanti requisiti minimi di capacità economico-finanziaria di importo sproporzionato rispetto al valore della gara. Tantomeno se la stazione appaltante non ha neppure ritenuto di motivare il perché della scelta. È il principio ribadito dall'Autorità Anticorruzione con il provvedimento (un parere motivato, delibera n. 506/2021) emesso in relazione a una gara per la fornitura di vestiario e equipaggiamento indetta dall'Aeronautica Militare.

A richiamare l'attenzione dell'Anac è stato l'esposto di un concorrente, che evidenziava l'illogicità della clausola del bando che si spingeva a chiedere un valore di fatturato triplo rispetto agli ordini effettuati, «tanto più illogica in quanto l'Aeronautica è di fatto il principale committente di tute da volo in Italia e con tale meccanismo nessuna società avrebbe potuto avere i requisiti richiesti alla gara successiva».

L'appalto, del valore complessivo di 13,6milioni per 12 lotti, imponeva come requisito di partecipazione la dimostrazione di un fatturato globale annuo di 4,9 milioni nel triennio 2018-2020 superiore di due terzi al valore dell'appalto che per il lotto in questione era di 1.6 milioni dell'ultimo triennio. Una richiesta giudicata suscettibile di causare una «irragionevole limitazione della concorrenza».

L'Autorità stessa ricorda che il codice appalti stabilisce due limiti precisi in capo alle amministrazioni pubbliche. Il primo di carattere quantitativo, per cui il fatturato richiesto non può superare il doppio del valore stimato dell'appalto. Il secondo, invece, di carattere sistematico, comporta la necessità di motivare in modo adeguato la scelta di prevedere criteri di selezione connessi al fatturato di impresa, nonché di motivare in modo ancor più rigoroso la previsione di una soglia di fatturato superiore al limite quantitativo predetto.

Da ultimo l'Autorità segnala anche che « il comportamento dell'Aeronautica militare è risultato contrario anche allo spirito delle direttive comunitarie in materia di appalti, le quali prescrivono di ampliare il più possibile la platea di partecipanti qualificati, e in particolare le piccole imprese».

L'Anac assegna all'Aeronautica 60 giorni per uniformarsi alle indicazioni del parere motivato. In caso di inerzia scatterà il ricorso al Tar.

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