Amministratori

Napoli, pronta a ritoccare la tassa di soggiorno per far quadrare i conti

La priorità è recuperare l’evasione ma prima la città deve migliorare i servizi

di Vera Viola

Il bilancio 2023 entra nel vivo. L’amministrazione di Napoli, guidata da Gaetano Manfredi, deve fare i conti con gli impegni assunti con la firma del Patto per Napoli, con il forte rincaro energetico pari all’83%, con una forte necessità di migliorare i servizi.

Ora il Comune di Napoli studia di aumentare la tassa di soggiorno dello 0,50%. Nelle settimane scorse l’assessore al Bilancio , Pierpaolo Baretta (più volte ex sottosegretario all’Economia) ha già sottoposto al consiglio comunale gli aumenti della tassa d’imbarco (2 euro con un incremento totale di 10milioni) e dell’aliquota Irpef dello 0,1% nel 2023 (per un incremento del gettito di 6milioni) e di altrettanto nel 2024. «La tassa di soggiorno – precisa Baretta – rimarrà al di sotto di quella di altre grandi città d’arte».

Baretta precisa: «Priorità per noi è recuperare l’evasione. Ma per farlo dovremo offrire servizi migliori. Insomma, chiedere fedeltà fiscale offrendo il miglioramento dei servizi». Napoli fa i conti con un tasso di evasione molto alto, non solo nelle aree in cui si concentra la popolazione a basso reddito. Un vero nervo scoperto se si pensa che dei suoi 5,5 miliardi di esposizione del Comune, ben 2,2 miliardi sono di disavanzo e questo è rappresentato per il 100% proprio dalla mancata riscossione.

Per far crescere le entrate e rispettare gli impegni assunti con il Patto per Napoli firmato nel 2021 con Mario Draghi premier, stanno per partire anche altri interventi. Dal primo maggio sarà operativa Municipia (Engeenering) a cui è stato affidato il servizio di riscossione. Ci si attende l’inversione di tendenza dal 2024. Al contrario, potrebbe arrivare sin da quest’anno il 30% (circa di 15 milioni) della prima tranche di vendita di immobili non popolari affidata a Invimit. Il Comune possiede 6.700 unità immobiliari oltre a 22mila case popolari. Più complesso è invece definire un piano per queste ultime, trattandosi di un patrimonio in grave degrado. Si pensa di alienare tali immobili dopo aver sanato irregolarità e morosità dando priorità agli attuali possessori. Su altri tavoli, intanto, si discute di riorganizzazione delle partecipate.

Sul fronte della spesa sono previste nuove voci, soprattutto dopo che il costo dell'energia è aumentato dell'83% e forse più. Oggi la totale spesa energetica ammonta a 70 milioni, pari al 10% dell'intero bilancio comunale. Già nel 2022 sono stati stanziati 400mila euro per riscaldare le scuole e altrettanti ce ne vorranno nel 2023. Alla manutenzione della città vanno 15 milioni. Aumenterà il costo del lavoro di 1, 2 milioni per il personale neo assunto dal 2023 (dopo decenni di blocco).

Il sindaco Manfredi tira le somme: «Dopo aver ereditato un’amministrazione in predissesto e senza personale, abbiamo razionalizzato le spese, avviato la programmazione e stiamo riorganizzando le partecipate essenziali nell’erogazione dei servizi. Stiamo dimostrando che al Sud si può amministrare con giudizio utilizzando al meglio le risorse a disposizione, ancora troppo poche rispetto alle necessità».

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