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Edilizia, Nicola Capobianco confermato segretario generale Filca Cisl Roma

La proposta del sindacato alla giunta capitolina e al prefetto: rilancio della città con investimenti mirati

di El&E

Nicola Capobianco, 45 anni, è stato confermato Segretario Generale della Filca (Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni ed Affini) Cisl di Roma al termine dell'undicesimo congresso della categoria degli edili della Cisl tenutosi oggi a Roma. Capobianco è componente della segreteria romana della Filca dal 2010 ed era stato eletto segretario generale il 12 luglio 2019. Confermati anche gli altri due membri di segreteria Marco Antinelli ed Alessandro Rinaldi. Capobianco ha chiesto al sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri il massimo impegno per una riqualificazione della città di Roma a partire dalle periferie, per non far sentire soli ed abbandonati i cittadini che abitano in alcune zone della città. Investimenti per strade, scuole, marciapiedi, illuminazione delle strade.

Per Capobianco oggi Roma è una città abbandonata e senza progetti per questo è urgente un tavolo che riunisca tutte le parti per lavorare insieme, secondo le proprie competenze per il bene della città. Serviranno nuovi investimenti su Roma e l'opportunità del Recovery Plan e del Giubileo 2025, dovranno essere l'occasione del rilancio per una nuova ripartenza. Infatti ora il settore dopo tredici anni di crisi sta vivendo un momento di rinascita grazie anche agli effetti dei bonus, ma occorre una programmazione perché finiti i finnaziamenti del bonus non si può correre il pericolo di un ritorno al passato.

La Capitale deve avere fondi e poteri speciali per gli investimenti, per rilanciare l'immagine della città, rendendola fruibile immediatamente attraverso, continua Capobianco, il completamento dell'anello ferroviario, le tratte della metro c , il finanziamento della metro d, oltre il collegamento ad alta velocità dell'aeroporto di Fiumicino. La Roma del futuro non può prescindere dalla rigenerazione delle periferie, troppo spesso abbandonate e penalizzate. Connessioni con il centro urbano, transizione digitale, spazi di vivibilità sociale devono trovare allocazione certa negli investimenti futuri. Investimenti certi, sostenibili e che siano moltiplicatori di altri interventi. Il tutto però dovrà avvenire in sicurezza per i lavoratori.

Ma come sindacato vogliamo che tutti i lavori che partiranno vengano svolti in sicurezza per i lavoratori. Siamo stanchi di stilare continuamente bollettini di guerra: nel nostro settore a Roma e provincia sono morti sei operai quest'anno, dal 2003 sono stati 76 gli incidenti mortali a Roma, 132 compresa la Provincia. Uomini che sono usciti di casa per andare al lavoro ma che non sono mai tornati a casa lasciando mogli, figli, genitori. Non si può morire per lavorare. Ma se non si assumono nuovi ispettori, se non avviene una condivisione delle informazioni di tutti gli organi ispettivi, se non si fanno ispezioni continue e mirate per espellere dal mercato le imprese inadempienti, premiando chi al contrario fa lavorare in sicurezza i propri dipendenti, continueremo a piangere i nostri morti. Per questo abbiamo chiesto alla Prefettura di costituire una task force che riunisca tutte le parti affinchè con il contributo comune si possa provare a contrastare il fenomeno delle morti sul lavoro.

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