Urbanistica

Milano, asta immobiliare del Comune da 58 milioni per finanziare la metropolitana

Per Palazzo Marino si sta rivelando un buon metodo per migliorare gli incassi, soprattutto in questa fase, in cui i bilanci sono complicati

di Sara Monaci

Una maxi vendita per rimpinguare le casse del Comune di Milano. Ieri un’asta all’incanto per l’aggiudicazione del palazzo comunale di Largo Treves, 4.366 metri quadrati in centro a Milano, si è conclusa dopo 30 rilanci. Ed è grazie a questa procedura che da una base d’asta di 22,6 milioni si è arrivati alla vendita effettiva per 52,7 milioni, offerti dalla società Stella Real Estate.

L’immobile, un tempo di pregio, non ha più avuto ristrutturazioni per molto tempo, sebbene sia stata finora la sede dell’assessorato alle Politiche sociali. Nonostante questo l’edificio (o anche solo la zona dove si trova collocato) è ancora evidentemente di interesse per gli operatori del settore. «Un buon segnale di ripresa economica della nostra città - ha commentato l’assessore al Bilancio Roberto Tasca - È un ulteriore passo per la valorizzazione e la razionalizzazione del patrimonio immobiliare».

Da circa due anni il Comune sta utilizzando il metodo delle aste all’incanto, con rilancio immediato, per la vendita del proprio patrimonio di valore. E per Palazzo Marino si sta rivelando un buon metodo per migliorare gli incassi, soprattutto in questa fase, in cui i bilanci sono complicati. Quello del 2021, per esempio, rischia di avere ancora, a causa della pandemia, 250 milioni di rosso nella parte corrente, se non interverrà lo Stato.

Queste nuove entrate verranno comunque inserite in conto capitale, ovvero nella parte relativa agli investimenti a lungo termine che l’amministrazione dovrà sostenere per il prolungamento della linea 1 della metropolitana (fino a Baggio).

All’asta c’erano anche altri tre lotti. La vendita dell’ufficio di via Pirelli 30, da 414 metri quadrati, si è conclusa con 11 rilanci, aggiudicati alla società Real One per 2 milioni (base d’asta: 1,3 milioni). La Covi immobiliare, unico concorrente, ha invece acquistato per 3,9 milioni i 2.270 metri quadrati di un immobile in via Edolo (base d’asta: 3,8 milioni). Va invece deserta l’asta per l’immobile di via San Tomaso 3, che verrà rimesso a bando. E su questo i vertici comunali stanno cercando di capire il perché l’incanto non abbia funzionato.

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