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Pa, cambiano i concorsi per i funzionari: su InPa tutte le selezioni dell'amministrazione centrale

Oggi il decreto per centrare i 45 obiettivi Pnrr di giugno: dai ministeri centinaia di norme su lotta all’evasione, contenzioso tributario, spending review, dissesto, rifiuti

di Celestina Dominelli e Barbara Fiammeri

Arriverà oggi il via libera al decreto per facilitare il raggiungimento dei 45 obiettivi del Pnrr calendarizzati per il 30 giugno (e anche qualcuno di fine anno). Appuntamento la prossima settimana invece sia con il decreto sui nuovi aiuti per energia, garanzie e appalti (si veda pagina 6), che le norme attesissime per snellire gli iter autorizzativi per accelerare il passaggio alle rinnovabili. Una corsa contro il tempo per il Governo, che mentre deve fronteggiare la crisi energetica sul fronte dei prezzi e della diversificazione delle fonti di approvvigionamento, deve fare i conti con le fibrillazioni interne alla sua maggioranza che stanno rallentando l’approvazione di riforme, come Concorrenza e Giustizia, decisive per raggiungere gli obiettivi di fine anno. In ballo ci sono i 24,1 miliardi della seconda tranche di finanziamenti del Pnrr attesa per fine giugno e altri 21,8 miliardi per il 31 dicembre di quest’anno.

Rinnovabili, nuovo round

Ad anticipare i tempi del nuovo round sulle rinnovabili è stato il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che, interpellato due giorni fa ad Algeri, aveva lasciato intendere una genesi più lunga per il nuovo decreto energia. Su cui ieri c’è stata una riunione di governo alla quale hanno partecipato, oltre allo stesso Cingolani, il sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e l’ad di Enel, Francesco Starace. Al centro del nuovo provvedimento ci saranno ulteriori misure per ridurre il costo dell’elettricità e semplificare gli iter dei nuovi impianti green. I tecnici sono al lavoro per trovare la quadra sul pacchetto - sul tavolo figurerebbe anche la possibilità di garantire un contingente di terawattora di elettricità a prezzi più sostenibili, a opera del Gse, per le industrie energivore -, ma i nuovi interventi andranno valutati alla luce delle disponibilità finanziarie e verificandone la compliance con le norme europee. L’altro tassello clou è rappresentato da un nuovo taglia-vincoli che servirà a eliminare i colli di bottiglia rappresentati dalle Regioni, dove molti iter per nuove installazioni green sono attualmente impantanati, e per disciplinare il nodo delle sovrintendenze, che costituiscono spesso un ulteriore ostacolo all’avanzamento dei progetti.

Pnrr, in arrivo un decreto bis

Intanto, però, oggi in Cdm dovrebbe arrivare il decreto Pnrr 2 su cui ieri c’è stato un tour di riunioni a Palazzo Chigi, presiedute dal sottosegretario Roberto Garofoli, per riordinare le centinaia di norme arrivate dai ministeri: dal contenzioso tributario alla spending review, al dissesto idrogeologico e ai rifiuti. L’obiettivo è appunto quello di velocizzare le scadenze di giugno, a cominciare dal capitolo sulla transizione ecologica. Qui il focus dovrebbe essere su idrogeno (dove il nodo è la definizione di un sistema di incentivazione), efficienza energetica (su questo versante il prossimo step è un’ulteriore accelerazione delle procedure) e dissesto idrogeologico (anche in questo caso si tratta di sveltire gli iter per attuare e finanziare gli interventi) con una serie di norme volte a semplificare il raggiungimento dei target. Nel decreto dovrebbe poi entrare anche un pacchetto di misure curate dal ministero dell'Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Tra queste, la costituzione di una Newco per la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni prevista dal Pnrr (si veda Il Sole 24 Ore del 29 gennaio). La nuova società dovrebbe avere tre soci pubblici, Inps, Inail e Istat, di cui consoliderà i Centri di elaborazione dati (i data center). Fornirà inoltre servizi applicativi, come società in-house, al ministero del Lavoro e alla presidenza del Consiglio e in più, nel limite del 20% dell’attività, anche ad altre Pa centrali.Il ministero dell’innovazione nelle settimane scorse ha anche lavorato a un intervento per facilitare la diffusione della firma digitale e a un intervento per migliorare l’assetto di governance dei programmi italiani per l'economia dello spazio.

Nel decreto dovrebbero esserci anche ulteriori semplificazioni per gli investimenti nelle Zone economiche speciali al Sud. Quanto alla Pubblica amministrazione si estendono invece ai concorsi per i funzionari le nuove modalità di selezione già introdotte per i dirigenti, e si rafforza il portale InPa: le Pubbliche amministrazioni centrali dovranno utilizzarlo per tutti i concorsi e per i bandi sulla mobilità.

Tra le spine del Governo sul Pnrr c’è anche la riforma della Sanità territoriale da portare in porto entro giugno, a questa sono legate gli investimenti per svariati miliardi per costruire case e ospedali di comunità. Da settimane la riforma non passa in Stato Regioni (oggi un nuovo rinvio) per l’opposizione in particolare del governatore della Campania De Luca. Tant’è che non si esclude che il Governo a questo punto decida di approvarlo dopo Pasqua anche senza intesa.

Lotta all’evasione

Nel decreto Pnrr il Governo punta a rilanciare la lotta all’omessa fatturazione. Con l’estensione della fattura elettronica anche alle partite Iva nella Flat Tax aumenta il potenziale dei dati da incrociare. Una misura su cui però dovrà essere trovato l’accordo politico tra tutte anime della maggioranza. Oltre all’e-fattura c’è l’altra arma degli scontrini elettronici. Su questo fronte si intende rilanciare la lotteria degli scontrini con la vincita istantanea.

Per diffondere l’utilizzo del Pos si anticipa al 2023 l’attuazione della doppia sanzione (fissa più il 4% della transazione) per gli operatori che non accettano pagamenti elettronici. Sempre su questo fronte il Fisco chiederà l’invio obbligatorio di tutti le transazioni avvenute con moneta digitale. In questo modo si punta stanare l’eveasione più difficile, ossia quella relaizzata senza l’emissione di scontrini, fatture e ricevute. E in non pochi casi con il consenso tra chi compra o usufruisce di un servizio e chi lo effettua o vende. Tra le ipotesi anche un nuovo giro di vite sul 110 per cento: per contrastare le frodi l’ipotesi è di rendere obbligatoria la comunicazione preventiva all’Enea.

Dl bollette, sì Camera a fiducia

Quanto alle misure già stanziate, ieri è intanto la Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto bollette con 422 voti favorevoli, 54 contrari e un astenuto. Il provvedimento passa ora al Senato dove prosegue l’esame per la conversione in legge.

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