Urbanistica

Napoli, al via piani da un miliardo per ferrovie, tram e bus elettrici

Il Comune accelera sulla progettazione e partecipazione ai bandi: finanziamenti da 760 milioni del Pnrr per la mobilità urbana e la rigenerazione dell'Albergo dei poveri

di Vera Viola

L'elenco delle opere da realizzare è molto lungo. In realtà, è anche più di un elenco: esso rappresenta la sfida di Napoli verso la "normalità" da anni desiderata. Passaggio obbligato è realizzare le infrastrutture: una sfida difficile per la giunta dei professori guidata da Gaetano Manfredi e insediatasi sette mesi fa.Manfredi un importante tassello lo ha messo al suo posto. Il 29 marzo con il presidente del Consiglio ha sottoscritto il Patto per Napoli per il risanamento del Comune (con debiti per 5 miliardi): lo Stato ha assegnato 1 miliardo e 231 milioni a fondo perduto che verranno erogati in 21 anni. A cui corrispondono impegni del Comune. Ciò è servito a dare ossigeno alla gestione corrente e a sbloccare gli investimenti. Su quest'ultimo è iniziato un lavoro imponente. Il Comune ha realizzato progetti per oltre un miliardo da finanziare con Pnrr e Fondo complementare. Più nel dettaglio, i finanziamenti ottenuti ammontano a 760 milioni e sono destinati a mobilità, recupero del centro storico e delle periferie.

Mentre due piani da 160 milioni sono all'ultimo stadio della valutazione e, infine, il Comune ha candidato altri 54 interventi da 143 milioni. Si arriva così al miliardo circa. Il filone più importante della pianificazione riguarda la mobilità sostenibile e si basa sul potenziamento delle linee ferroviarie. Si pensi alla interconnessione tra Napoli e l'hub di Afragola. Qui sorge da qualche anno la stazione a forma di treno progettata da Zaha Hadid. L'opera è uno splendido esempio di architettura moderna pensata per diventare un vero hub ferroviario tra Nord e Sud del Paese, tra Tirreno e Adriatico. Ma oggi viene utilizzato poco. Secondo i piani dovrà essere raggiungibile dal capoluogo con la nuova linea 10 della Metropolitana e diventare una nuova stazione della città per i collegamenti in alta velocità. La Metropolitana dovrà anche connettere (con linee 1 e 10) porto, aeroporto e stazioni ferroviarie. Sarà ricostruita una linea tranviaria tra S. Giovanni (est) e piazza Sannazaro (centro ovest). Trasformazione importante riguarderà anche la sostituzione nel medio periodo di tutti gli autobus con modelli a trazione elettrica: i primi 70 (Pon Metro) sono appena arrivati e altri 253 (Recovery) saranno consegnati entro il 2026.

Ma poi c'è un ampio capitolo sulla rigenerazione urbana. Tema su cui anche l'Unione industriali incalza il Comune. «Sbloccare gli interventi – dice il presidente Costanzo Jannotti Pecci – da Bagnoli al centro storico e a Napoli est. Noi abbiamo promosso un progetto che prevede ben 115 interventi». Intervento simbolo è il Real Albergo dei Poveri: maestoso edificio borbonico realizzato da Carlo III a metà 700 per ospitarvi i poveri del Regno. Anche in anni recenti Palazzo Fuga, dal nome del progettista, è stato in parte ristrutturato ma poi è rimasto per lo più non utilizzato. Oggi è pensato come "Fabbrica della creatività" . Luogo in cui imprese e servizi troveranno il clima più fertile per inventare e innovare. Per il quale il Comune pensa a una gestione mista pubblico- privato. Anche la piazza circostante sarà riqualificata e vi arriverà la Metropolitana. Altri interventi importanti sono previsti nelle periferie. Due in particolare: il completamento della riqualificazione del quartiere Vele a Scampia (lotto M con una dote di 70 milioni) e a Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio saranno riqualificate le case di edilizia pubblica, spendendo 50 milioni. Saranno coinvolte almeno mille famiglie.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©