Fisco e contabilità

Impegni di fine esercizio 2022, rush finale nel rispetto delle regole

La realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza non può prescindere dalla corretta e puntuale gestione della spesa

di Patrizia Ruffini e Anna Guiducci

La realizzazione degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza non può prescindere dalla corretta e puntuale gestione della spesa, sia corrente, che in conto capitale. Con l'avvicinarsi della fine dell'esercizio 2022 diventa pertanto ancora più rilevante puntualizzare le regole da rispettare.

Il principio generale stabilisce che tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate siano registrate nelle scritture contabili al momento in cui l'obbligazione stessa si perfeziona, con imputazione agli esercizi di esigibilità. In ossequio al principio di competenza finanziaria potenziata, non possono dunque essere imputate ad un determinato esercizio finanziario le spese per le quali non sia venuta a scadere la relativa obbligazione giuridica. Le previsioni correnti, relative ad acquisti di beni o servizi finanziati con risorse ordinarie, dovranno pertanto tenere conto dei tempi di consegna o di esecuzione della prestazione, che dovrà essere resa entro la fine dell'esercizio 2022. In caso di spesa corrente finanziata da entrate vincolate, lo strumento tecnico per traslare l'imputazione agli esercizi successivi è rappresentato dal fondo pluriennale vincolato. Diverse sono invece le regole di conservazione della spesa per investimenti, la cui disciplina, aggiornata dal Dm 1° marzo 2019, è rintracciabile al punto 5.4 del Principio contabile 4/2 al Dlgs 118/2011. Le partite di giro e i rimborsi delle anticipazioni di tesoreria sono imputati in relazione alle esigenze della gestione, non trovando applicazione in questo caso i principi di competenza finanziaria potenziata.

Riguardo agli impegni sul bilancio pluriennale, tutte le obbligazioni con esigibilità differita dovranno invece essere imputate agli esercizi di competenza del bilancio pluriennale, i cui stanziamenti sono di tipo autorizzatorio. Non è però possibile assumere obbligazioni di spesa corrente sugli esercizi successivi a quello in corso, a meno che non si tratti di contratti o convenzioni pluriennali o di impegni necessari per garantire la continuità dei servizi connessi con le funzioni fondamentali dell'ente. Inoltre non possono essere assunti impegni di spesa sugli esercizi non considerati nel bilancio di previsione se non per contratti di somministrazione, di locazione, per prestazioni periodiche o continuative di servizi di cui all'articolo 1677 del codice civile, o per spese correnti correlate a finanziamenti comunitari. É sempre consentito invece assumere impegni per le rate di ammortamento dei prestiti, inclusa la quota capitale.

Vale la pena infine ricordare che il rispetto della disciplina pubblicistica in materia di pagamenti impone al responsabile della spesa l'accertamento preventivo delle disponibilità di cassa, anche allo scopo di evitare la formazione di debiti pregressi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©