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Elezioni politiche 2022, dal Viminale le indicazioni per il rimborso delle spese sostenute dai Comuni

Gli enti hanno l'onere di redigere il rendiconto e inviarlo ai prefetti entro il 25 gennaio 2023

di Amedeo Di Filippo

Con la circolare n. 94/2022, il Dipartimento per gli affari interni e territoriali (Dait) del ministero dell'Interno fornisce ai prefetti le indicazioni per agevolare l'espletamento dei servizi relativi alle elezioni del 25 settembre e garantire il regolare pagamento delle spese dovute ai componenti dei seggi e per l'organizzazione tecnica.

Le spese per il personale
Imbastita la tornata elettorale, puntuali arrivano le indicazioni del Viminale sulle spese che i comuni devono sostenere e che il ministero dovrà rimborsare, in un ammontare che però non è ancora stato quantificato dal Mef. Nell'attesa di conoscerne l'ammontare complessivo, il Dait raccomanda ai comuni di contenere le spese nei limiti strettamente indispensabili, in quanto eventuali eccedenze rispetto all'importo massimo assegnabile resteranno a loro carico. Diverse le voci da considerare. La prima è relativa al trattamento dei componenti dei seggi elettorali, compresi quelli della circoscrizione estero, fissato dall'articolo 1 della legge 70/1980, a cui si aggiunge il trattamento di missione dei presidenti, che comprende le spese per viaggio, albergo, pasti ed eventuali rimborsi chilometrici in caso di utilizzo del mezzo proprio, assentito in caso di impossibilità a utilizzare mezzi pubblici.
L'altro agglomerato riguarda la retribuzione di prestazioni di lavoro straordinario dei dipendenti comunali, riconosciuta per il periodo elettorale che inizia il 1° agosto per concludersi il 30 settembre. Le spese saranno rimborsate al lordo dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dei contributi assistenziali, previdenziali e sugli infortuni, nel limite medio di 40 ore mensili per persona fino ad un massimo di 60, da autorizzare con apposita determina dirigenziale. Sono escludi i dirigenti, la cui attività rientra fra le esigenze connesse alle funzioni affidate e non può essere autonomamente retribuita con il compenso per prestazioni straordinarie.
La terza voce contempla le spese per le assunzioni di personale a tempo determinato, possibili qualora l'ente non riesca a fronteggiare le esigenze connesse alle consultazioni con il personale in servizio e con il ricorso al lavoro straordinario. La stipula di contratti individuali è consentita per il periodo intercorrente tra il cinquantacinquesimo giorno antecedente e il quinto giorno successivo alla consultazione e la relativa spesa non è soggetta ai vincoli assunzionali previsti dalla vigente normativa. Non saranno ammesse a rimborso le spese per le assunzioni effettuate mediante contratti individuali i quali non diano luogo alla costituzione di un rapporto subordinato con l'ente.

Le altre spese
Il ministero garantisce il rimborso delle spese relative agli stampati (o software sostitutivi) non forniti direttamente dallo Stato. E inoltre quelle per il trasporto del materiale di arredamento delle singole sezioni elettorali dai locali di deposito ai seggi e viceversa, per l'allestimento dei seggi, l'acquisto di materiale di consumo «assolutamente indispensabile», l'acquisto delle cabine elettorali, la pulizia dei locali scolastici sedi di seggio alla fine delle consultazioni. Sono anche rimborsate le spese per collegamenti telefonici straordinari nei giorni della votazione e per la raccolta dei dati; le spese per la propaganda elettorale, comprese quelle per l'acquisto di materiale di consumo vario ritenuto indispensabile per la installazione dei tabelloni per la propaganda elettorale; e le spese postali sostenute per spedire plichi e cartoline alle autorità coinvolte nella consultazione. Il Viminale riconosce la possibilità di rimborsare altre spese purché legittimamente assunte e ritenute dai prefetti indispensabili per l'organizzazione delle consultazioni. L'ammissibilità del rimborso avverrà a condizione che riguardino oneri effettivamente sostenuti per adempimenti organizzativi e per le quali sia dimostrata, con formale documentazione, l'esplicita necessità.

La rendicontazione
I Comuni hanno l'onere di redigere il rendiconto e inviarlo ai prefetti entro il 25 gennaio 2023, pena la decadenza dal diritto al rimborso. Dovrà essere sottoscritto dal responsabile del servizio e accludere copia degli atti di liquidazione delle spese e delle determinazioni di autorizzazione allo straordinario, i mandati di pagamento originali con le quietanze dei percipienti, le fatture analitiche concernenti forniture e trasporti con le relative copie dei contratti stipulati, i prospetti di liquidazione delle competenze corrisposte ai componenti dei seggi elettorali e tabelle. I rendiconti saranno sottoposti ad accurato esame e controllo da parte delle prefetture e nel caso in cui l'esito conduca al riconoscimento di un minore importo rispetto all'anticipo erogato si procederà a recuperare le somme eccedenti. In base alla comunicazione degli importi ammessi, la Direzione centrale per la finanza locale provvederà a liquidare il saldo spettante a ciascun Comune oppure a recuperare la maggiore somma eventualmente anticipata.