I temi di NT+Tributi e bilanci a cura di Anutel

Ancora un mese per adeguare l'addizionale comunale Irpef - Disponibili i dati dei redditi 2020 per le simulazioni

di Mario Daniele Rossi (*) - Rubrica a cura di Anutel

La legge di bilancio 2022 ha stabilito che i Comuni debbano adeguare i propri regolamenti dell'addizionale comunale all'Irpef alla nuova articolazione degli scaglioni di reddito entro il termine per l'approvazione dei preventivi. Quindi, con la proroga fissata dalla legge di conversione del decreto Milleproroghe, le amministrazioni locali devono ridefinire le aliquote dell'addizionale, anche effettuando preliminarmente simulazioni di gettito basate sui redditi dell'anno 2020, entro il 31 maggio.

Ma procediamo con ordine.

I primi commi dalla L. 234/2021 hanno introdotto una mini riforma dell'imposta sul reddito delle persone fisiche stabilendo una modifica dell'articolazione degli scaglioni di reddito imponibile con riduzione del numero degli stessi da 5 a 4. Contestualmente il legislatore ha rivisto le aliquote applicabili e le casistiche di detrazione. Il nuovo impianto dell'imposta sui redditi ha reso pertanto necessario un intervento di adeguamento dei regolamenti comunali dell'addizionale, per lo meno per quanto riguarda le aliquote locali applicabili per ciascuno dei nuovi quattro scaglioni stabiliti per legge. Infatti, secondo l'articolo 1, comma 11, del Dl 138/2001, i Comuni possono determinare le aliquote dell'addizionale utilizzando esclusivamente gli stessi scaglioni di reddito stabiliti ai fini dell‘Irpef dalla legge statale. Non sono invece tenuti a effettuare l'intervento di aggiornamento quelle realtà che fino all'anno scorso avevano stabilito un'aliquota unica per tutti gli scaglioni, soluzione ritenuta compatibile con il principio di progressività dell'imposta sui redditi. È sempre possibile prevedere nei regolamenti locali una soglia di esenzione per i bassi redditi. Per tutte le casistiche di valori superiori alla soglia fissata dal consiglio comunale, l'addizionale è applicata sull'intero importo; Il limite non opera pertanto come una franchigia.

Per quanto riguarda le aliquote, sono confermate le regole applicabili fino alla annualità precedente. Il consiglio comunale può pertanto determinare una misura massima dello 0,8%. Un caso particolare è previsto dal comma 572 della legge di bilancio per i Comuni sede di capoluogo di Città metropolitana con disavanzo pro capite superiore a euro 700. Questi ultimi hanno facoltà di derogare al predetto limite nell'ambito del percorso di risanamento previsto normativamente.

Per effettuare l'adeguamento ai nuovi scaglioni, le Amministrazioni locali possono fare riferimento alle previsioni di gettito rese disponibili dal ministero dell'Economia e delle Finanze nell'area riservata del portale del federalismo fiscale. Nello stesso è disponibile un sistema che, separatamente per il criterio di cassa e di competenza, rende fruibili le simulazioni del gettito atteso dell'addizionale per l'anno 2022. Allo stato attuale, la base informativa utilizzata è costituita dai redditi 2019 proiettati in avanti nel tempo sulla base di opportuni coefficienti Istat.

Vi è da dire che lo stesso ministero ha recentemente pubblicato sul proprio sito i dati dei redditi 2020, come risultanti dalle dichiarazioni Irpef presentate dai contribuenti nel 2021, segnalando come vi sia stata una contrazione degli stessi nella misura dell'1,1% a livello nazionale. L'addizionale comunale complessiva è invece calata dell'1,6%. La riduzione era largamente attesa, stante la pesante contrazione del PIL (-9%) nell'anno della pandemia, ma i suoi effetti sono risultati differenziati sul territorio in relazione alle caratteristiche del tessuto produttivo. In particolare sarà necessario valutare l'entità della riduzione nelle realtà caratterizzate da una forte vocazione turistica.

Per finalità interne è pertanto consigliabile tenere conto delle variazioni del reddito imponibile ai fini dell'addizionale tra il 2019 ed il 2020 riferite al proprio Comune. Possibili simulazioni che facciano ricorso ai nuovi dati possono essere utili, in via prudenziale, soprattutto per quei Comuni che adottano una modalità di contabilizzazione della stessa basata sul criterio "per competenza", influenzato dai dati del penultimo anno antecedente a quello di riferimento. Così facendo, la stima del gettito 2022 da iscrivere nel bilancio comunale potrà essere corroborata da tutti gli elementi attualmente a disposizione.

(*) Presidente comitato regionale Anutel Toscana

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