Urbanistica

Benefici edilizi, anche i Comuni sono tra i possibili cessionari

La domanda del lettore e la risposta dell'esperto

di Silvio Rivetti

La domanda del lettore: Vorrei sapere se un Comune può acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi e compensarli con il modello F24.

La risposta dell'esperto: La risposta dell'agenzia delle Entrate all'interpello n.397/2020 esclude i Comuni dal novero dei soggetti che possono accedere alle detrazioni fiscali (come il bonus facciate, nel caso dell'interpello), in quanto esenti Ires ex articolo 74 del Tuir (Dpr 917/1986) e, quindi, in quanto soggetti non titolari di redditi imponibili. Tuttavia, non consta che le Entrate si siano mai espresse in termini preclusivi rispetto alla possibilità, da parte degli enti pubblici, di operare come cessionari dei crediti.

I Comuni figurano, infatti, a tutti gli effetti soggetti terzi rispetto ai contribuenti che cedono i crediti in sede di «prima cessione libera»; e potrebbero in linea teorica essere interessati ad acquisire i crediti e utilizzarli, mediante F24, per compensare i tributi o i contributi previdenziali che devono essere da loro pagati. Il tema meriterebbe un opportuno inquadramento non solo dal lato fiscale, attraverso una lettura ufficiale da parte dell'agenzia delle Entrate (come quella resa con la risposta n.420/2020, che ha ammesso i Comuni alle operazioni di compensazione con F24 di crediti d'imposta di origine differente, in base agli articoli 65 del Dl 18/2020 e 28 e 122 del Dl 34/2020), ma anche dal lato amministrativo, in relazione ai margini di manovra che le norme regolanti l'attività degli enti pubblici possono loro riservare nel caso specifico.

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