Imprese

Appalti, don Viganò: basta gare al massimo ribasso, sono contro il diritto alla sicurezza

Così il vicecancelliere della Pontificia accademia delle Scienze Sociali al Festival di Trento, intervenendo a un'iniziativa del Sole 24 Ore

di Massimo Frontera

No alle gare affidate sulla base del ribasso sul prezzo, perché sono in conflitto con il diritto alla sicurezza sul lavoro. Il vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, Dario Edoardo Viganò, va giù duro sulla corsa ai ribassi nelle opere pubbliche parlando al Festival di Trento, ospite nell'evento di presentazione delle due iniziative promosse dal Sole 24 Ore: il primo dedicato alla premiazione della challenge "Visioni di Futuro" rivolta ai giovani dottorandi, il secondo dedicato al lancio del Premio "Impresa sostenibile", rivolto alle aziende che più e meglio hanno investito nei vari aspetti che contribuiscono a realizzare la sostenibilità.

Viganò - che prende la parola dopo il direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, l'amministratrice delegata, Mirja Cartia d'Asero, e il presidente del Gruppo 24 Ore, Edoardo Garrone - parla di sostenibilità, e prende subito di petto il " greenwashing". «La sostenibilità non può essere un maquillage dei bilanci», ha esordito. «I top manager - ha aggiunto - hanno una velocità di cambiamento molto alta e l'aspetto premiante è dato dal raggiungimento degli obiettivi, che non sono mai se non quelli del business. Può capitare che in questo racconto dei bilanci, la sostenibilità sia la concessione a un mantra che deve necessariamente esserci, ma che non risponde a scelte di politica industriale perseguite day by day e in tutti gli aspetti».

Poi però arriva, improvvisa, la sterzata sugli appalti e l'affondo diretto contro il criterio di aggiudicazione in base al prezzo più basso, perché, prima ancora dell'aspetto ambientale ale «ci sono degli snodi sulla sostenibilità che devono essere affrontati». E uno di questi snodi è appunto il tema delle regole sull'affidamento degli appalti: «Mi domando come mai - attacca Viganò - esiste ancora in Italia la legittimità delle gare al ribasso». E spiega: «dico questo perché le gare al ribasso mettono a repentaglio il diritto di lavorare in sicurezza, oltre che al diritto di ricevere una retribuzione corretta». «È vero - ha spiegato il sacerdote - che noi pensiamo al legame tra le persone, e poi tra le persone e il sistema ambientale della sostenibilità, ma non possiamo raggiungere questo se non affrontiamo ciò che sta alla base: perché solo un benessere diffuso porta a una fraternità tra le persone e a un impegno comune per la sostenibilità».

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