Urbanistica

Appalti, Rotta: Bim ha un ruolo chiave nel Pnrr per snellire opere e procedure

Bim summit a Milano: presentati studi, progetti e best practice nei campi della building automation degli immobili

di El & E

«L'edilizia e le infrastrutture sono al centro della strategia di rilancio del Paese, ma al di là delle importanti semplificazioni normative che abbiamo messo in campo, la tecnologia e il digitale ci aiuteranno moltissimo a snellire lì dove non riescono nemmeno gli interventi regolatori. In tal senso, la diffusione del Bim nelle costruzioni e negli appalti gioca un ruolo fondamentale, anche in ottica Pnrr: la sfida adesso è migliorare la qualificazione dei Rup e delle stazioni appaltanti. Le competenze nella Pa sono cruciali su questo terreno».

Lo ha detto Alessia Rotta, presidente della Commissione Lavori pubblici e Ambiente della Camera, aprendo la quinta edizione del Bim Summit, l'evento patrocinato dal Comune di Milano e organizzato da Harpaceas Srl, società primaria per le tecnologie, i servizi e la formazione correlati al Bim, concluso ieri alla Triennale di Milano. Il convegno dedicato al futuro e alla digitalizzazione di progetti, opere, appalti e procedure ha visto gli interventi di molti tra i massimi esperti italiani e internazionali del settore.

Paola Marone, presidente di Federcostruzioni, ha spronato: «Dopo una crisi profonda, il comparto quest'anno prevede una crescita oltre il Pil italiano. Occupiamo 3 milioni di persone e il Pnrr rappresenta un'occasione straordinaria per recuperare il gap su digitalizzazione e sostenibilità. Noi stiamo accompagnando le tante piccole imprese che caratterizzano il settore, ma ci aspettiamo che anche i bonus edilizi vengano prorogati, altrimenti diventa impossibile chiudere le iniziative che sono decollate soprattutto dopo le semplificazioni: basti citare l'esempio del superbonus 110% che finalmente vede pure la crescita del Sud e l'aumento della domanda da parte dei condomini».

A sua volta Lorenzo Orsenigo, presidente dell'Associazione infrastrutture sostenibili, ha raccontato cosa deve caratterizzare un progetto infrastrutturale che sia davvero sostenibile: «Servono rating e metriche affidabili per le prestazioni dell'opera: bisogna preoccuparsi della qualità della vita della comunità coinvolta, poi serve la collaborazione di tutti gli stakeholder del progetto, bisogna anche valutare i costi durante l'intero ciclo di vita, ridurre il consumo di risorse e proteggere l'habitat naturale in cui l'infrastruttura si inserisce. Ci sono già tanti casi di opere pensate sulla base di questi criteri: una prima certificazione di sostenibilità, ad esempio, è stata fatta sulla tratta ferroviaria Napoli-Bari».

Luca Ferrari, direttore generale Harpaceas, ha invece fatto il punto della situazione: «La transizione digitale nel nostro comparto non sarà compiuta con un solo balzo, ma la strada è segnata in modo ineludibile. L'ultimo Dl Semplificazioni, il Dm 312 di quest'anno e le Linee guida per il Progetto di fattibilità tecnico-economica dimostrano quanto sia forte la volontà del governo di spingere ancora di più sull'adozione del Bim. Certo, oltre alle rose ci sono le spine: fare Bim non significa solo adottare le tecnologie, ma ripensare modalità operative, processi e organizzazione. Un cammino di formazione che la nostra azienda sostiene da oltre un ventennio».

Durante il Bim Summit 2021 sono stati presentati studi, progetti e best practice nei campi della building automation degli immobili esistenti (progetto S.A.M.B.A.), della blockchain per le costruzioni ("Innovation chain"), nella digitalizzazione del Codice di prevenzione incendi ("Fire Digital Check"), nella mixed reality per i cantieri e nella gestione e classificazione del rischio per le infrastrutture (Progetto "Ponti sicuri").

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©