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Obbligo per la Pa di acquisire solo servizi cloud qualificati, scatta la proroga al 1° gennaio 2019

di Alessandro Vitiello

Parte dal 1° gennaio 2019 l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di acquistare servizi Cloud soltanto se qualificati, così prorogando il termine stabilito inizialmente al 20 novembre 2018. Lo slittamento è formalizzato nella determinazione dell’Agenzia per l’Italia digitale del 6 novembre scorso n. 358.

Servizi Cloud e qualificazione
Premesso che con «cloud computing» si indica un modello di erogazione di risorse informatiche/servizi disponibili on demand attraverso il web (per esempio l’archiviazione, l’eleborazione e la trasmissione dei dati) da un internet provider (fornitore), la qualificazione dei servizi cloud per la Pa fa parte della strategia messa a punto dall’Agid assieme al Team per la trasformazione digitale e delineata nelle circolari dell’agenzia del 9 aprile 2018 n. 2 e 3.
L’obiettivo è creare un «marketplace cloud» settoriale dove le pubbliche amministrazioni potranno acquistare servizi e infrastrutture cloud qualificati con caratteristiche omogenee e che rispettino elevati standard di sicurezza, efficienza e affidabilità. La qualificazione di servizi cloud, quindi, è necessaria per entrare nel marketplace cloud della Pa, ed ottenibile sia da soggetti privati sia pubblici dimostrando di possedere i requisiti organizzativi, di sicurezza, di performance e scalabilità, interoperabilità e portabilità fissati dalla circolare Agid n. 2 per i servizi Csp - Cloud service provider e dalla circolare n. 3 per quelli Saas - software as a service.

Percorso in tre tappe
Tre le fasi del procedimento di qualificazione: richiesta, conseguimento e mantenimento.
Per supportare il processo l’Agenzia per l’Italia digitale ha creato una piattaforma dedicata e integrata con il marketplace cloud. La piattaforma consente l'accesso tramite Spid e la trasmissione telematica dei documenti.
Inoltre, e soprattutto, mostra i servizi e le infrastrutture qualificate dall’Agid. Una scheda tecnica per ogni servizio ne indica gli elementi più significativi: caratteristiche tecniche, costo, i livelli di servizio dichiarati dal fornitore in sede di qualificazione.
Per acquisire servizi Cloud qualificati da soggetti privati bisogna seguire le regole di public procurement contenute nel codice degli appalti (Dlgs 50/2016) e fare riferimento a strumenti delle centrali di committenza come per esempio il Mepa - mercato elettronico della Pa, che fa capo alla centrale acquisti della pubblica amministrazione (la Consip) ed è accessibile dal portale www.acquistinretepa.it.

Durata e revoca
Salvo che non si incappi in un motivo di revoca, la qualificazione dei servizi Cloud dura due anni e decorre dal giorno di iscrizione al marketplace.
La perdita del criterio di ammissibilità o di almeno uno dei requisiti necessari per richiedere l’iscrizione, così come la violazioni di norme relative all'attività oggetto di qualificazione può generare una comunicazione al fornitore che gli «preavvisa» la revoca della qualificazione del servizio, dando comunque un termine per le eventuali controdeduzioni. Spirato senza risposta il termine o nel caso di mancato accoglimento delle controdeduzioni, l’Agenzia revoca la qualificazione del servizio con provvedimento motivato, disponendone di conseguenza la cancellazione dal marketplace cloud, nonchè l’esclusione dalla relativa pubblicità.
Il fornitore non può presentare una nuova richiesta di qualificazione qualora non siano venute meno le cause che hanno determinato la revoca.

La determina Agid 6 novembre 2018 n. 358

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