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Matteo Salvini è il nuovo ministro delle Infrastrutture: Ponte sullo Stretto tra i miei obiettivi

Il neoministro (e vicepremier): «massimo impegno per far ripartire cantieri». Sabato il giuramento. Tutti i 24 ministri del governo Meloni

di M.Fr.

Il capo della Lega Matteo Salvini approda al ministero delle Infrastrutture, prendendo il posto del «tecnico» Enrico Giovannini, a sua volta subentrato a Paola De Micheli (Pd), succeduta al pentastellato Danilo Toninelli. Per trovare un altro ministro delle Infrastrutture del centro destra bisogna risalire all'allora forzista Maurizio Lupi (nel governo di coalizione guidato da Enrico Letta). Prima ancora del giuramento - previsto sabato mattina alle ore 10:00 - Salvini esterna già alcune scelte di campo. «Il Ponte sullo stretto è tra i miei obiettivi - ha detto parlando a radio Rtl 102.5 - Se dopo 50 anni faremo partire il cantiere e i lavori sarà un grande passo avanti per l'ingegneria nel mondo. Da domani a studiare i dossier». Più in generale, il neoministro promette anche di dare una scossa alle opere pubbliche ferme o che marciano a rilento. «Ci sono tantissimi cantieri fermi, eterni lavori, 102 opere pubbliche commissariate da anni, infrastrutture ferme da 20 anni - ha detto -. Non prometto miracoli ma dalla Gronda di Genova al Ponte sullo Stretto di Messina, ci metterò tutta la mia energia. Sbloccare cantieri significa creare sicurezza e lavoro».

Il capo della Lega torna al governo approdando a Porta Pia (anche se puntava a guidare nuovamente il ministero dell'Interno), finora assolutamente centrale nella spesa dei fondi del Pnrr che assegna ai cantieri gestiti dal Mims oltre 60 miliardi. Va anche detto che il Pnrr compare nel nuovo dicastero "Affari europei, politiche di coesione territoriale e Pnrr" affidato a Raffaele Fitto. Anche se il governo Draghi ha curato la fase dell'impostazione del programma, i prossimi anni avranno un'importanza cruciale perché si deve passare dai progetti ai cantieri. Rfi, che è l'attuatore principale per la spesa dei fondi, ha già detto che avrebbe pubblicato le ultime gare al più tardi a febbraio prossimo. Pertanto il 2023 dovrebbe essere l'anno che inaugura l'apertura dei grandi nuovi cantieri del Pnrr e che avvia il "tiraggio" dei fondi. Sul fronte delle opere pubbliche, questo è il compito principale del neoministro. In tema di deleghe fonti delle Lega hanno precisato che «le deleghe del ministro Musumeci "per il Mare e per il Sud" non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili».

Chi è Matteo Salvini
Il neoministro e vicepremier - e segretario della Lega - ha quasi 50 anni (il 9 marzo prossimo), si è diplomato al liceo Manzoni di Milano, dopo si è iscritto all'Università e dove è arrivato a fare cinque esami. A 17 anni si è iscritto alla Lega di Umberto Bossi e scrive sulla Padania. Dopo alcuni incarichi nel partito viene eletto parlamentare europeo nel 2004, nel 2008 viene eletto in Parlamento ma lascia la carica preferendo tornare al Parlamento europeo, dove è stato eletto nuovamente nel 2009. Il 7 dicembre 2013 viene eletto a larghissima maggioranza segretario della Lega vincendo la sfida con Bossi. Si posiziona apertamente contro l'Europa e contro. Nel 2017 viene riconfermato alla segreteria, anche questa volta a larghissima maggioranza. Nelle elezioni politiche dell'anno successivo la Lega supera nelle preferenze il partito alleato di Forza Italia e Salvini diventa ministro dell'Interno nel governo Conte I, nato con l'appoggio dei Cinque Stelle. Tra il 2018 e il 2019 Salvini fa parlare di sè per le decisioni sui migranti, sia attraverso le misure contenute nel "decreto sicurezza" approvato dal Cdm, sia con l'ordine di bloccare lo sbarco in Italia delle persone salvate in mare dalla nave Diciotti e poi ancora con il "decreto sicurezza bis" che scoraggia le iniziative di soccorso dei migranti da parte delle Ong. Nell'agosto 2019 Salvini guida l'iniziativa della Lega per sfiduciare il governo Conte, sperando di guadagnare consensi in vista di nuove elezioni. Il governo Conte I cade ma sarà seguito dal governo Conte II, con l'appoggio del Pd mentre Lega e Fratelli d'Italia finiscono all'opposizione. Lega e Cinque Stelle tornano al governo nell'esecutivo di emergenza nazionale guidato da Draghi. La Lega (con anche Cinque Stelle) prende nuovamente l'iniziativa di far cadere il governo Draghi, sperando - anche questa volta - di ottenere consensi in vista delle inevitabili elezioni politiche di questa estate. Per la seconda volta, però si realizza l'effetto contrario: la Lega perde voti e finisce in posizione subalterna rispetto all'alleato Fratelli d'Italia, principale partito vincente delle ultime elezioni, unico partito che ha deciso di restare fuori dal governo Draghi.

Il governo Meloni
L'esecutivo Meloni che sabato 10 giurerà al Quirinale è composto da 24 ministri. La lista completa.

Presidente del Consiglio: Giorgia Meloni

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri: Alfredo Mantovano

Esteri: Antonio Tajani (vicepremier)

Interno: Matteo Piantedosi

Giustizia: Carlo Nordio

Difesa: Guido Crosetto

Economia e finanze: Giancarlo Giorgetti

Imprese e made in Italy (ex Sviluppo economico): Adolfo Urso

Agricoltura e sovranità alimentare (ex Agricoltura): Francesco Lollobrigida

Infrastrutture e mobilità sostenibili Matteo Salvini (vicepremier)

Ambiente e sicurezza energetica (Ex Transizione ecologica): Gilberto Pichetto Fratin

Lavoro e politiche sociali: Marina Elvira Calderone

Istruzione e merito (ex Istruzione): Giuseppe Valditara

Università: Annamaria Bernini

Cultura: Gennaro Sangiuliano

Salute: Orazio Schillaci

Turismo: Daniela Santanché

Rapporti con il Parlamento: Luca Ciriani

Affari regionali e autonomie: Roberto Calderoli

Affari europei, politiche di coesione territoriale e Pnrr: Raffaele Fitto

Pubblica amministrazione: Paolo Zangrillo

Riforme istituzionali: Maria Elisabetta Alberti Casellati

Sport e giovani: Andrea Abodi

Disabilità: Alessandra Locatelli

Sud e politiche del mare (ex ministero per il Sud): Nello Musumeci

Famiglia, natalità, pari opportunità: Eugenia Maria Roccella.

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