Progettazione

Ingegneria, venti società italiane nella Top 100 europea

Ma il quadro restituisce il "nanismo" del nostro mercato: siamo solo ottavi per cifra d'affari totale

di Aldo Norsa e Stefano Vecchiarino

Se le annuali classifiche delle maggiori 200 società di ingegneria italiane sono da undici anni la rappresentazione del vertice dell'offerta, la prima edizione dell'Efca Sector Review, appena pubblicata, è un ottimo spunto per comprendere la competitività delle nostre società a livello continentale. Estrapolando alcuni dati dallo studio della European Federation of Engineering Consultancy Associations (alla quale aderisce Oice) con quelli italiani la società di ricerca Guamari ha elaborato una classifica per fatturato 2020 delle maggiori 100 società di ingegneria europee (allegata a questo articolo).

Il quadro che ne risulta evidenzia ancora una volta la piccolezza delle realtà nostrane: Rina Consulting, campione italiano con un fatturato consolidato di 256 milioni, è infatti solo 29° ben lontana dalla vetta, rappresentata dall'olandese Arcadis con una dimensione oltre 11 volte superiore. Se l'Italia è il Paese con più società in classifica (20) è però solo ottava per cifra d'affari totale (1,4 miliardi) dietro a Gran Bretagna con 6,6 miliardi (13 società), Paesi Bassi con 6,2 miliardi (11), Svezia 4,8 con miliardi (10), Francia con 3,7 miliardi (13), Danimarca con 3 miliardi (4), Germania con 1,6 miliardi (7) e Spagna con 1,5 miliardi (5). E incide per il 4,5 percento sul fatturato dei 100 campioni continentali.

È interessante notare come il mercato italiano dell'ingegneria, forse anche per l'assenza di forti competitor domestici, è molto appetibile per i big internazionali che, a differenza di quanto accade nell'architettura, sono presenti nel nostro mercato con società di diritto italiano. Ecco le 15 individuate (sulle 80 in classifica): le olandesi Arcadis, Fugro, Tauw e Deerns, le britanniche Arup e Mott MacDonald, la svedese Afry, la danese Ramboll, le francesi Systra e Artelia, le tedesche Drees & Sommer e Fichtner, la belga Tractebel e le svizzere Lombardi e Pini.

Allo stesso modo la maggior parte delle società italiane in classifica (12) ha uffici stabili negli altri Paesi europei, dimostrando una certa predilezione per l'area dei Balcani e dell'Est Europa, mentre mercati più importanti come quelli francese, tedesco e britannico sono decisamente meno presidiati perché più forte è la concorrenza locale: Rina Consulting può contare sulla presenza del gruppo Rina in tutti e tre, F&M Ingegneria ha uffici in Francia e Germania ed eFM solo in quest'ultimo Paese (pur avendone sei in altri continenti).

Ma … va sempre ricordato che, anche in assenza di filiali stabili, le società di ingegneria italiane sono grandi esportatrici e il 2020 (primo anno della pandemia) non le ha frenate perché hanno potuto fornire i loro servizi anche "da remoto": secondo l'Oice su un fatturato totale dei suoi associati di oltre 3 miliardi l'export incide ben per il 57,4 percento … e il 2021 non sembra essere stato da meno.

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