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Basilicata, l'Anac contesta alla Regione ritardi e anomalie nella gestione dell'amianto

Al centro del provvedimento dell'Anticorruzione una gara per la bonifica dell'ex Materit di Ferrandina bandita nel 2014 e ritrnuta «non aggiudicabile» a distanza di anni

di Mau. S.

Se l'ex Materit di Ferrandina, in provincia di Matera, è l'ultimo stabilimento di produzione di eternit in Italia a non essere ancora stato bonificato a più di 30 anni dal divieto di utilizzo dell'amianto, la responsabilità potrebbe essere addebitabile anche alla Regione Basilicata che ha violato i principi di tempestività e non aggravamento dell'azione amministrativa richiesti dal codice appalti. È quanto emerge dalla nota a firma del presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, approvata dal Consiglio al termine dell'attività di vigilanza in materia di contratti pubblici dalla quale sono sorte «perplessità» e «anomalie» in merito all'operato dell'amministrazione regionale sulla gestione dell'intera procedura.

Al centro del provvedimento dell'Autorità Anticorruzione c'è la procedura aperta bandita nel 2014 dalla Regione per l'affidamento della bonifica del sito (importo base d'asta 2,5 milioni) . A seguito di un ricorso da parte di un operatore escluso, il Consiglio di Stato nel 2021, confermando la sentenza del Tar, ha annullato l'aggiudicazione definitiva perché il raggruppamento risultato vincitore aveva dichiarato il falso omettendo una condanna penale nei confronti del legale rappresentante e amministratore unico della società per un reato ambientale che riguardava proprio lo smaltimento dei rifiuti tossici. Non solo. L'offerta economica non recava l'indicazione separata degli oneri di sicurezza aziendale obbligatori per legge. Nel frattempo, di fronte ai ricorsi, la Regione aveva già disposto di non aggiudicare e dichiarare conclusa la procedura anche in seguito ad alcune criticità evidenziate da Ispra e Inail che avrebbero ritenuto il progetto acquisito in sede di gara non idoneo alla completa messa in sicurezza e alla definitiva bonifica del sito oltre che obsoleto in quanto realizzato nel 2007 con «tecnologie ormai sorpassate».

La stessa Regione il 22 giugno 2021 ha poi pubblicato sul proprio sito un avviso esplorativo, «di cui – sottolinea Anac - non si conosce l'esito», per l'acquisizione di manifestazioni di interesse per la redazione del Piano di caratterizzazione per la messa in sicurezza d'emergenza del sito.

Dall'istruttoria eseguita dall' Anac sono emerse «diverse anomalie addebitabili alla stazione appaltante» a prtire dalla mancata esclusione dell'operatore, poi risultato aggiudicatario, nonostante avesse dichiarato il falso. L'Autorità, però, esprime "perplessità" sull'operato dell'amministrazione nella gestione dell'intera procedura. Ribadisce che la gara, bandita nel 2014, dopo quasi sette anni è stata dichiarata non aggiudicabile, una mossa che risulta nella facoltà della Regione se nessuna offerta fosse ritenuta "conveniente o idonea". Ma in questo caso, secondo l'Autorità, emergono «errori nella fase di progettazione preliminare addebitabili all'Amministrazione» che porta ala vlutazione di «una violazione dei principi di tempestività e non aggravamento dell'azione amministrativa sanciti dal codice appalti in quanto un'azione non tardiva dell'amministrazione avrebbe evitato le spese e le lungaggini procedimentali derivanti dal protrarsi infruttuoso della procedura» . Per quetsa reagione l'Anac richiama la Regione a «un adeguato e puntuale rispetto della normativa di settore, con particolare riferimento al rispetto dei principi di tempestività e non aggravamento dell'azione amministrativa» ed «a comunicare entro 60 giorni gli esiti della manifestazione d'interesse pubblicata sul suo sito e ad aggiornare l'Autorità in merito agli sviluppi della procedura di affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori».

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