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Statali, ecco i nuovi tabellari - Fra i mille esperti Pnrr dominano gli ingegneri

Brunetta: «Con il Pnrr un milione di ingressi in cinque anni»

di Gianni Trovati

Nel nuovo contratto nazionale dei dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici gli aumenti del tabellare andranno dai 59,6 euro lordi al mese previsti per la categoria più bassa ai 114,7 euro calcolati per quella più alta. L’oscillazione delle cifre varierà marginalmente in casi particolari come al Cnel, dove la posizione economica più elevata (C5) arriverà a un aumento di base da 104,9 euro o alle Agenzie per la sicurezza nei trasporti (Enac, Ansfisa e Ansv) dove l’incremento minimo e quello massimo si attesteranno rispettivamente a 62,3 e 133,3 euro lordi mensili.

Le cifre dei nuovi incrementi tabellari, ultimo tassello mancante alle bozze del nuovo contratto nazionale degli statali, sono state elaborate dall’Aran in vista di quella che nelle intenzioni di Agenzia e governo dovrebbe essere la tornata finale per il rinnovo del contratto. La prossima riunione con i sindacati nel negoziato sulle Funzioni centrali, che come sempre fa da apripista per gli altri comparti del pubblico impiego, è in programma lunedì. Intenzione dichiarata in più occasioni dal ministro per la Pa Renato Brunetta è di chiudere l’accordo entro la fine dell’anno, per farlo entrare in vigore nei primi mesi del prossimo dopo controlli e bollinature di rito. L’obiettivo, dettato anche dal fatto che il contratto in discussione è relativo al triennio 2019/21 che si chiude fra poco più di un mese, non è impossibile. Sul tavolo restano distanze non irrilevanti su temi cruciali come il destino dell’area delle «alte professionalità», che il governo intenderebbe far nascere vuota per poi popolarla con il reclutamento dei tecnici legato al Pnrr, i criteri guida per l’attribuzione dei «differenziali stipendiali» e le regole su Smart Working e lavoro a distanza. Su molti di questi argomenti il lavorìo negoziale di questi mesi ha fatto compiere al confronto passi avanti più o meno significativi a seconda dei casi. Come sempre, poi, nella decisione finale le questioni di merito dovranno fare i conti con la volontà politica delle parti; con una buona fetta del mondo sindacale che condivide l’urgenza governativa anche per arrivare con le buste paga già aggiornate al rinnovo delle Rsu.

Nel disegno del governo il rinnovo contrattuale, con la revisione degli ordinamenti accompagnata dai 200 milioni messi nella legge di bilancio è un passaggio chiave di quel rinnovo della Pa essenziale per la gestione del Recovery. È questo il tasto su cui batte quotidianamente Brunetta, che ieri è tornato a rilanciare il tema nella conferenza stampa di presentazione del Portale InPa. «Saranno anni di vacche grasse per l’occupazione» ha detto il titolare di Palazzo Vidoni prospettando un milione di assunzioni nei prossimi cinque anni. Naturalmente non si tratta solo di ingressi aggiuntivi, che altrimenti farebbero esplodere i costi in un quadro in cui «la dimensione salariale non è ancora risolta» come spiega lo stesso ministro. Anche il ricco turn over atteso nei prossimi anni è però una componente chiave insieme al reclutamento dei tecnici a tempo determinato che avranno poi una riserva del 40% nei concorsi. Intanto il portale continua ad aggiornare i propri numeri: i professionisti iscritti sono arrivati a superare quota 95mila, mentre quelli censiti grazie alle intese con ordini e albi arrivano a 5 milioni. E cominciano a prendere forma i primi programmi di reclutamento effettivo.

È il caso dei mille esperti messi a disposizione delle Pa territoriali per l’affiancamento nei progetti Pnrr. L’analisi dei fabbisogni inviati dalle Regioni è terminata e mostra la netta prevalenza di profili lontani dalle classiche aree giuridico-amministrative. Dominano gli ingegneri, che tra energia, trasporti, informatica, telecomunicazioni, edilizia e idraulica coprono da soli quasi il 40% delle richieste. Ma in lista ci sono poi richieste di geologi, architetti, biologi, chimici, fisici, oltre ovviamente agli esperti gestionali e ai tecnici della contabilità pubblica e della rendicontazione. Di qui la «chiamata» di Brunetta ai professionisti a iscriversi al portale «per verificare la loro professionalità e il loro valore»: valore che secondo il ministro può arrivare ai 100mila euro all’anno nei contratti di fascia più alta.

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