Amministratori

Niente immobili anche se all’estero

Chi è già proprietario di una casa adeguata alle esigenze della propria famiglia non può chiedere di abitare in affitto in un alloggio pubblico. Poiché nelle case popolari si paga un canone molto più basso di quello di mercato, gli inquilini che le abitano devono avere redditi bassi e medio-bassi o essere impossidenti.

La clausola che impedisce di partecipare ai bandi a chi già è già proprietario di una casa oppure ha su di essa o altri diritti è ė presente nelle normative sull’edilizia residenziale pubblica di tutte le regioni. I confini della geografia dell’impossidenza non sono però gli stessi dappertutto. In Abruzzo e Lazio, per esempio, è sufficiente non avere una casa adeguata nell’ambito territoriale coperto dal bando, mentre in Campania la partecipazione è esclusa per chi possiede una casa nelle province di appartenenza del comune interessato dal bando.

Altre regioni (per esempio, Marche e Umbria) ritengono che l’impossidenza di un alloggio adeguato debba essere accertata su tutto il territorio nazionale. L’ampliamento della mappa dell’impossidenza all’intera Italia non sbarra, però, l’accesso ai bandi a molti immigrati. Per questo alcune regioni (quali Friuli, Lombardia, Veneto e da ultima l’Emilia Romagna) richiedono la non titolarità di diritti su abitazioni anche ubicate all’estero. L’argomentazione usata per questa scelta è che in questo modo si mettono sullo stesso piano tutti gli aspiranti inquilini, siano essi italiani, di Stati dell’Ue o extracomunitari.

Quanti sono, però, i Paesi fuori dall’Unione che non hanno un catasto e la cui assenza è - come sottolinea l’economista peruviano Hernando de Soto - una delle cause del loro insufficiente sviluppo? E questo complica i controlli. L’Emilia Romagna si affida alla Guardia di finanza per verifiche a campione, che sono, probabilmente, più facili da effettuare sugli italiani che sugli stranieri. In Lombardia è lo stesso immigrato extracomunitario che deve presentare, nella traduzione autenticata in italiano, una certificazione dello Stato di provenienza.

L’efficacia dell’estensione dell’area dell’impossidenza dipende anche da come si valuta l’adeguatezza dell’abitazione: con i nostri standard è probabile che molti immigrati, anche se proprietari di una casa nei loro Paesi, possano comunque partecipare ai bandi.

Per fare qualche bilancio occorrerà un po’ di tempo, quello necessario a monitorare l’effetto prodotto da tali norme.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©