Fisco e contabilità

Doppio criterio su deficit e debito per accedere al piano di risanamento in cinque anni

Cura fiscale e tagli per i capoluoghi con i bilanci in rosso

di Gianni Trovati

Il Patto salva-bilanci sul modello introdotto dalla manovra per Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria si estende a tutti i capoluoghi di Provincia con disavanzo fino a 500 euro per abitante e alle città metropolitane e capoluoghi con debito di almeno 1.000 euro a residente.

Per risanare i conti, i Comuni interessati dovranno prevedere una serie di contromisure che vanno dal rilancio della riscossione alla valorizzazione del patrimonio immobiliare e alla riorganizzazione degli uffici. Accanto al taglio della spesa corrente bisognerà rispettare una serie di obiettivi sugli investimenti. Tra le misure anche l’aumento di almeno il 2 per mille per l’addizionale Irpef, che in questi casi potrà superare anche il tetto nazionale dell’8 per mille. Obiettivo del piano è un recupero di almeno il 20% all’anno dello squilibrio, in un arco temporale che quindi sarà articolato su cinque anni

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