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Facile ristrutturare triplica i ricavi e apre le porte a 600 tra architetti, ingegneri e geometri

Andranno ad affiancare i mille progettisti che già lavorano per la società che fa capo alla holding Renovars

di Cristina Casadei

Architetti, ingegneri e geometri. Facile ristrutturare apre le porte dei suoi negozi e dei suoi showroom a 600 nuovi professionisti: andranno ad affiancare i mille progettisti che già lavorano per la società che fa capo alla holding Renovars. La storia di Facile ristrutturare comincia nel 2014, quando l’architetto Loris Cherubini e l’allora cliente, oggi socio fondatore, Giovanni Amato, si sono incrociati proprio per una ristrutturazione che non fu esattamente un successo. Dall’analisi del percorso e degli errori, quelli che oggi sono diventati i soci fondatori e gli azionisti di controllo di Facile ristrutturare, hanno concluso che mancava sul mercato una società che fosse in grado di offrire una formula chiavi in mano affidabile.

Ne è nata una realtà che abbraccia tutta la filiera della ristrutturazione e che oggi è in forte espansione. Facile ristrutturare, secondo quanto racconta Cherubini, «dal 2020 al 2021 è triplicata, passando dagli 80 milioni di euro di fatturato del 2020 ai circa 250 dell’anno scorso. La nostra, però, non è una crescita legata ai bonus dell’edilizia, pur riconoscendo che hanno sicuramente un ruolo di traino. La crescita è essenzialmente legata alla nostra formula chiavi in mano». Per sostenerla, all’inizio dell’anno, Renovars ha annunciato la quotazione in Borsa per trovare nuove risorse (si veda il Sole 24 Ore del 12 gennaio). Oggi nella rete fisica di Facile ristrutturare ci sono 70 negozi con una superficie di circa 100 metri quadrati e showroom che ne hanno una di quasi 2.500 e sono suddivisi tra spazio di coworking dedicato alla progettazione e spazio espositivo per materiali delle finiture e arredi. «L’apertura dei grandi hub richiede investimenti importanti. Entro fine anno saranno sette, adesso sono operativi quelli di Milano, Roma, Torino e da marzo Napoli. Poi seguiranno Firenze, Padova e Bari», dice Amato.

Facile ristrutturare, oltre ai progettisti, ha alle spalle anche più di 5mila maestranze, dai muratori, agli idraulici, agli imbianchini che poi realizzano i progetti. I progettisti del gruppo sono per il 60% donne e per il 40% uomini e la ricerca dei 600 avverrà «in tutta Italia, non solo nelle grandi città, ma anche in quelle piccole e medie per offrire una serie di servizi che ci permettono di dare quelle opportunità che il mercato non riesce ad offrire», dice Amato. Nemmeno ai professionisti. «Chi entra nel gruppo, ha la possibilità di lavorare in uno spazio di coworking, dove gli architetti incontrano i clienti e si avvalgono della consulenza dell’ufficio tecnico dove c’è un responsabile che li aiuta nella gestione e nel coordinamento dei cantieri che nel 2021 sono stati circa 6mila - continua Amato -. Abbiamo 120 manager dipendenti che sono i nostri responsabili tecnici, a cui si affiancano poi i consulenti legali e quelli amministrativi che completano un sistema dove abbiamo creato argini che permettono al professionista di non commettere errori».

L’ingresso nel gruppo avviene attraverso l’affiancamento con una figura senior e un percorso di formazione di 5 giorni, in cui vengono illustrate tutte le procedure dell’azienda e i software utilizzati. «Sono tutti liberi professionisti a partita Iva che vengono pagati direttamente dal cliente e che non hanno un rapporto di esclusiva con noi - dice Cherubini -. L’utilizzo dei nostri spazi non prevede una partecipazione alle spese e cerchiamo di essere un riferimento per il professionista. A ogni progettista vengono garantiti 40 potenziali clienti che generalmente diventano 8-10 cantieri. Questo consente loro di realizzare un guadagno complessivo intorno ai 60mila euro l’anno, a cui si aggiungono gli incentivi, sotto forma di premi o anche viaggi, legati alla qualità e ai risultati raggiunti. Lo scorso anno abbiamo distribuito 6 milioni di incentivi su tutta la rete», osserva Amato. In questo momento di grande fermento per l’edilizia, Cherubini ci tiene però a sottolineare che «il gruppo non ha avuto nessuna criticità. Lavoriamo nel miglior modo possibile e lo facciamo nella legalità e nel rispetto delle regole».

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