Urbanistica

Infrastrutture: Mims, cabina centralizzata e semplificazione del Ppp in codice appalti per attrarre i privati

Presentate le proposte della commissione ad hoc incaricata dal ministro Giovannini

di M.Fr.

Per il coinvolgimento della finanza privata nella realizzazione delle infrastrutture e più in generale nei settori delle opere pubbliche e della trasformazione urbana occorre intervenire sulle norme che attualmente regolano il Ppp. È questa l'indicazione contenuta nel rapporto "Investire in infrastrutture: strumenti finanziari e sostenibilità" presentato questa mattina e redatto da una commissione incaricata dal ministero delle Infrastrutture guidata da Fabio Pammolli (docente al Politecnico di Milano e Chairman del Comitato investimenti di InvestEU della Commissione Europea). Il rapporto segnala due linee di azione. La prima riguarda i progetti del recovery plan, per i quali andrebbe individuata «una disciplina semplificata per l'affidamento di progetti inclusi nel Pnrr in forme di Ppp (parimenti a quanto già previsto dal Decreto Semplificazioni e dal Decreto Governance e Semplificazioni in materia di appalti pubblici)».

Semplificare il Ppp nel codice appalti
il Più in generale, a regime, andrebbe introdotto «un chiaro quadro normativo del Ppp a livello nazionale mediante una apposita sezione del Codice dei contratti pubblici che chiarisca, semplifichi e abiliti l'utilizzo del Ppp in Italia». Tra le misure proposte c'è il superamento del limite del 49% del canone di disponibilità, «non trattandosi di un contributo (pubblico, ndr) ma di un corrispettivo per la disponibilità dell'opera o la domanda di servizi in conformità alle recenti pronunce della Corte dei Conti». Andrebbero poi consentiti «investimenti in equity da parte di investitori istituzionali nelle società concessionarie anche qualora privi dei requisiti tecnici, con possibilità di affidare i lavori ad imprese esecutrici».

«Cabina di consegna» interministeriale incardinata al Mef
Per guidare l'azione di coinvolgimento dei privati nella realizzazione delle infrastrutture il rapporto suggerisce di costituire una struttura interministeriale ad hoc, denominata "cabina di consegna" con l'incarico, tra le altre cose, di favorire gli investimenti, progettare strumenti finanziari e con compiti di «strutturazione e supporto alle stazioni appaltanti nelle fasi istruttoria, preparatoria e di messa a terra dei progetti, oltre che per il loro monitoraggio». Questa cabina, ha suggerito Pammolli a titolo personale, andrebbe collocata al Mef, visto il suo «ruolo pivotale» nel coinvolgimento degli altri ministeri di spesa.

Pnrr: 10-20 mld di garanzie aggiuntive per i general contractor
«Per sostenere i significativi investimenti del Pnrr, si stima in via preliminare che i general contractor necessitino di linee di credito per firma aggiuntive pari a circa 10-20 mld di euro nei prossimi 5 anni». La stima è sempre quella a cura del rapporto della commissione Mims. A fronte di questo fabbisogno, il rapporto rileva una «limitata disponibilità di credito aggiuntivo per gli operatori domestici nell'ambito delle linee di credito in essere». Il suggerimento è di prevedere una forma di sostegno pubblico per «aumentare significativamente la capacità di credito del sistema finanziario verso i general contractor». Inoltre andrebbero tenuti in conto i fabbisogni connessi alle garanzie di secondo livello «che amplificano la significatività ed i potenziali impatti del fenomeno».

Le slide della presentazione di Pammolli

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