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Decreto bollette, stop alla norma che stabilizza i ricercatori della Sanità

La misura bocciata perché manca la copertura. Oggi il via libera della Camera

di Marzio Bartoloni

Niente stabilizzazione per oltre un migliaio di ricercatori precari che lavorano nel mondo della Sanità: dagli Irccs (gli ospedali super specializzati anche nella ricerca) agli Izs (gli Istituti zooprofilattici sperimentali). Per assumere questo piccolo esercito di cervelli che hanno alle spalle anche 20-30 anni di precarietà non c’è infatti la copertura necessaria come sottolineano i rilievi della Ragioneria generale dello Stato: per questo la misura - prevista da un emendamento al decreto bollette che le commissioni Affari sociali e Finanze avevano approvato nei giorni scorsi - è stata bocciata dalla commissione Bilancio della Camera. E così il decreto bollette che contiene anche le misure sui medici gettonisti e il payback per le imprese del biomedicale sbarcato ieri in aula e su cui il Governo ha posto la fiducia ieri è dovuto tornare indietro per lo stralcio di questa misura a causa appunto della mancata «copertura finanziaria».

Oltre alla norma sulla stabilizzazione dei ricercatori sanitari, sono stati soppressi dalla commissione Finanze della Camera per mancanza di «omogeneità» anche gli articoli che prevedevano 1 milione di euro in favore del Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle e la possibilità riservata ai parlamentari di effettuare senza preavviso visite negli ospedali e nelle altre strutture del Servizio sanitario, oltre alla possibilità per Assoprevidenza di supportare gli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle Pmi.

Ma a far discutere più di tutto è lo stop alla misura sui precari della Sanità con le opposizioni e i sindacati che ieri sono andati all’attacco. A prendere posizione è anche il presidente della commissione Finanze Marco Osnato (FdI). «L’emendamento - sottolinea - è stato approvato all’unanimità dalle commissioni ed è sacrosanto. Il governo ci chiede un temporaneo passo indietro che con molta fatica accettiamo, ma per noi l'impegno vincolante che si è preso il governo» per presentare una nuova copertura «è scolpito nella pietra». «Il Parlamento - polemizza - non può restare alla mercé di alcuni ministeri costruiti come fortini stratificati negli anni scorsi». Intanto l'opposizione va all'attacco: «Il governo volta di nuovo le spalle ai lavoratori precari», accusa il leader di M5s Giuseppe Conte; «è un provvedimento pasticciato e mal gestito», aggiunge il Pd con Toni Ricciardi.

Dopo il voto sulla fiducia e quello finale sul provvedimento atteso oggi il decreto passerà all'esame del Senato. È possibile comunque che la misura sui precari venga inserita in un altro veicolo normativo visto che è caldeggiata dal ministero della Salute e il Mef starebbe cercando reperire le risorse necessarie. Un’ipotesi è che rientri nel decreto sulle assunzioni nella Pa all’esame sempre della Camera e previsto in aula il 29 maggio.

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