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Via al concorso per 26mila cattedre, si parte il 14 marzo con le regole light

Il 57% delle disponibilità del concorso in arrivo si concentrano dall’Emilia Romagna in su

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

La scuola riconquista un altro pezzo di normalità. E si prepara a portare a compimento, a tre anni e quattro ministri di distanza da quando sono stati banditi, un nuovo ciclo di concorsi ordinari. Aperti cioè non solo agli aspiranti prof già abilitati o ai precari di lungo corso ma anche ai neolaureati in possesso dei 24 crediti in discipline antro-psico-pedagogiche. Dopo aver condotto in porto a dicembre gli scritti della selezione per i 12mila posti di infanzia e primaria stavolta tocca alle 26.871 cattedre per medie e superiori (sono arrivate oltre 600mila domande).

Adesso c’è anche il calendario: stando all’agenda comunicata ieri dal ministro dell’Istruzione le prove «light» previste dalla riforma Brunetta inizieranno il 14 marzo e si concluderanno, pandemia permettendo, il 13 aprile.

L’obiettivo del ministero, come abbiamo raccontato su NT+ Enti locali & edilizia di Lunedì 24 gennaio, è concludere le procedure in tempo per le nuove assunzioni di settembre. Così da iniziare il nuovo anno scolastico con un problema in meno, o quanto meno di portata inferiore, rispetto al settembre scorso. Molte classi di concorso, specie al Nord, sono vuote da anni.E non è un caso che il 57% delle disponibilità del concorso in arrivo si concentrino dall’Emilia Romagna in su. Le stesse aree in cui a settembre 2021 si è verificato il 60% circa delle scoperture dopo la maxi tornata di 59mila assunzioni effettuata dal governo.

L’esigenza, come ricorda il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è anche quella di «mantenere la cadenza annuale dei concorsi», in considerazione del fatto che, in Italia, il 60% o giù di lì del corpo insegnante ha oltre 50 anni (professori sotto i 30 anni oscillano tra l’1 e i 2 per cento a seconda del grado di scuola). Entro giugno, ha annunciato il titolare del dicastero di Viale Trastevere, «arriverà la norma sul reclutamento».

L’emergenza in atto ha portato a una semplificazione delle regole per i concorsi pubblici su input del titolare della Pa, Renato Brunetta. Una semplificazione che interessa anche il concorso in partenza. Le prove saranno solo due. Uno scritto a risposta multipla, al pc, con 50 quesiti (domande con 4 risposte di cui una sola esatta) in 100 minuti (40 sulla materia da insegnare, 5 sulla conoscenza dell’inglese al livello B2 e 5 sulla padronanza degli strumenti digitali per potenziare la qualità dell’apprendimento) e un orale incentrato su una lezione simulata. Il primo potrà dare massimo 100 punti (ma si passerà già con 70), il secondo altrettanti. Per arrivare ai 250 complessivi si aggiungono i 50 dipendenti dai titoli. Ad esempio, l’abilitazione eventualmente posseduta, il superamento di un concorso o un dottorato di ricerca varranno 12,5 punti. Ogni anno di precariato ne varrà invece 1,25.

La prova scritta sarà sostenuta nella Regione per la quale i candidati hanno presentato domanda di partecipazione, nelle sedi individuate dagli Uffici scolastici regionali competenti per territorio. Le classi di concorso non calendarizzate in questa fase saranno oggetto di successive comunicazioni. Le prove divise su mattina e pomeriggio inizieranno, rispettivamente, alle 9 e alle 14.30. E bisognerà presentarsi un’ora prima per le procedure di identificazione. Le graduatorie che si formeranno saranno regionali.

L’annuncio della partenza del concorso per medie e superiori è accolto con soddisfazione dall’ex ministra Lucia Azzolina, che ha parlato di «giorno di festa» soprattutto per i giovani, visto che sono circa 200mila gli under30 iscritti alla selezione.

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