Personale

Fabbisogni professionali della Pa, ecco le nuove linee guida

Le amministrazioni considereranno anche capacità tecniche e comportamentali dei dipendenti

di Gianluca Bertagna

Sapere, saper fare, saper essere. Sono questi gli aspetti che le amministrazioni pubbliche dovranno considerare nella predisposizione dei propri fabbisogni di personale alla luce delle recentissime linee di indirizzo predisposte dal ministro per la Pubblica amministrazione e dal ministro dell'Economia e delle finanze e di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Il documento era già stato anticipato dalla revisione dell'articolo 6-ter del Dlgs 165/2001 dal Dl 36/2022. Per precisa volontà del legislatore è necessario fare un salto da un vecchio modo di pensare alle professionalità per gli enti della pubblica amministrazione a una visione più dinamica e capace di individuare il capitale umano basandosi non solo sulle conoscenze teoriche bensì anche sulle capacità tecniche e comportamentali. Per questo, anche le procedure concorsuali dovranno arricchirsi di contenuti diversi per scegliere i migliori a 360 gradi.

Una volta che la fase del reclutamento si è conclusa, occorre intervenire sul personale superando il "mansionismo", inteso come l'attribuzione al personale di compiti rigidamente definiti e standardizzati, che diventano un limite all'azione amministrativa.

Le tematiche assumono particolare importanza anche in questa fase di revisione e aggiornamento degli ordinamenti professionali che hanno operato e che stanno operando i contratti nazionali di lavoro.

La circolare, quindi, si concentra sulle "soft skill" individuate, ad esempio, nella capacità di innovare le procedure amministrative, lavorare in squadra e prendere decisioni in modo autonomo.

Va fatta una sottolineatura. Le precedenti linee di indirizzo risalgono a ben quattro anni fa e si erano occupate, in modo particolare, di analizzare le novità della Riforma Madia in ambito di programmazione dei fabbisogni con particolare attenzione alla revisione del concetto di dotazione organica. Il nuovo documento rappresenta, pertanto, un completamento di quel lavoro che non essendo stato minimamente toccato continua ad avere un'importante valenza per guidare le amministrazioni nel groviglio dei limiti anche finanziari alla programmazione.

Per chiudere davvero il cerchio sulle tematiche servirebbe la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto ministeriale per dare attuazione al Piano integrato di attività e organizzazione. Quello che rende definitiva la partita del Piao tra nuovi adempimenti e revisione delle scadenze.

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