Urbanistica

Milano, Boeri sviluppa sui Navigli il modello di Bosco verticale

Il complesso, nell’area che connetterà zona Tortona con i Navigli, riqualificherà via San Cristoforo e sarà un tassello importante nella riforestazione di quel contesto urbano

di Paola Dezza

L’ispirazione è la casa di corte lombarda, punto di partenza per riprendere la storia del territorio adattandola alle innovazioni architettoniche che contraddistinguono l’attualità di Milano.

Bosconavigli, lo sviluppo residenziale disegnato da Stefano Boeri Architetti e Arassociati, ai quali si affianca la progettazione paesaggistica di AG&P greenscape, vuole partire dalle le radici dell’abitare per creare 90 appartamenti di corte attorno a un olmo secolare preesistente. Il complesso, nell’area che connetterà zona Tortona con i Navigli, riqualificherà via San Cristoforo e sarà un tassello importante nella riforestazione di quel contesto urbano.

L’investimento promosso da Milano 5.0, società che raggruppa un pool di sviluppatori e investitori milanesi, vale 60 milioni di euro, mentre i 90 appartamenti avranno un prezzo medio di 8mila euro al metro quadro, in linea con i valori del Bosco verticale quando è stato commercializzato.

«Bosconavigli è una evoluzione del Bosco Verticale realizzato a Porta Nuova - racconta l’architetto Stefano Boeri al Sole24Ore -. Da allora abbiamo continuato a esplorare in diverse parti del mondo un nuovo modo di progettare edifici, nei quali il verde è componente essenziale dell’architettura. Nel mondo stiamo realizzando una trentina di edifici basati su questo concetto e il primo ottobre inauguriamo la Trudo Vertical Forest a Eindhoven, in Olanda, che rappresenta il primo Bosco verticale dedicato all’edilizia sociale».

La direzione intrapresa punta sulla sperimentazione, sui materiali e sulla possibilità di migliorare in ogni nuovo progetto. «Ci confrontiamo con contesti diversi e si impara sempre» dice Boeri.

Tornando alla zona, l’area interessata è di oltre 8.000 mq ed è adiacente all’antico borgo San Cristoforo affacciato sul Naviglio Grande. Il complesso è sviluppato tramite grandi gradonate che ospiteranno terrazze private e giardini pensili, dal fronte cittadino a nord verso sud. L’edificio ha un’altezza massima di 11 piani che si abbassano fino a tre piani. Le facciate, insieme alle coperture, sono occupate totalmente dal verde.

Il cantiere sarà aperto a gennaio 2022 per arrivare a consegnare le abitazioni nel secondo semestre 2024.

La novità del progetto è racchiusa dunque nel rapporto tra spazi interni ed esterni, e in particolare nell’inserimento di balconi, logge e terrazze caratterizzate da un verde rigoglioso pensato per filtrare le polveri sottili e abbattere l’inquinamento, riducendo il consumo energetico. Le piante, circa 170, e gli arbusti (8mila) di Bosconavigli saranno un baluardo di biodiversità e modificheranno colori e profili dell’edificio al mutare delle stagioni. Il verde “in quota” occuperà circa mille metri quadri, mentre i giardini saranno di 3mila mq. Nel complesso troveranno spazio 60 specie vegetali diverse.

Il focus sulla sostenibilità ambientale passa anche dal fotovoltaico, dalla raccolta dell’acqua piovana per l’autosufficienza dell’irrigazione degli organismi vegetali, dall’utilizzo di energia geotermica come era stato fatto a suo tempo al Bosco verticale. Tutte innovazioni che insieme alla presenza del verde abbattono di diversi gradi la temperatura in estate, quasi escludendo la necessità di utilizzare i sistemi di condizionamento. Non mancherà il verde pubblico, mentre la riqualificazione dell’asse ferroviario tra gli ex Scali di Porta Genova e San Cristoforo prevede un parco pubblico costeggiante il Naviglio Grande.

«I canoni architettonici rappresentati in Bosconavigli sono l’esito di una ricerca ultradecennale che punta a riscrivere le caratteristiche tipologiche rilevanti della tradizione milanese guardando a un futuro fatto di edifici performanti e integrati nel tessuto urbano circostante» ha aggiunto Giovanni da Pozzo di Arassociati.

Emanuele Bortolotti di AG&P greenscape sottolinea l’obiettivo di riforestazione della città, «preservando la biodiversità e pensando agli organismi vegetali come alleati nel contrasto agli effetti deleteri dei cambiamenti climatici».

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