Urbanistica

Sisma nelle Marche, in arrivo l'aggiornamento del prezzario

Il commissario Legnini: La ricostruzione prosegue

di Michele Romano

Entro fine mese sarà rivisto al rialzo il prezziario per gli interventi edilizi nell'area del cratere del sisma 2016: le risorse ci sono visto che, quasi esauriti i 4 miliardi iniziali, il commissario straordinario ha ottenuto dal governo altri 6 miliardi per la ricostruzione privata, che si aggiungono ai quasi 4 per le opere pubbliche e ai nuovi fondi per lo sviluppo del Pnrr per le Aree Sisma. L'aggiornamento dei prezzi fa parte di un piano più ampio che Giovanni Legnini ha discusso con le associazioni dei costruttori, con le quali si è avviato «un confronto positivo che parte dal riconoscimento e dalla condivisione dei problemi», anche per scongiurare il blocco dei cantieri lanciato da Ance Marche, che rischia di rallentare la ricostruzione proprio ora che ha acquistato un passo deciso.

Il prezzario aggiornato
La bozza del nuovo prezzario unico, che tiene conto della revisione dei prezzari regionali, è in mano alle associazioni di categoria per le loro osservazioni; gli uffici del commissario stanno lavorando anche a un nuovo adeguamento dei costi parametrici: «Interverremo dunque sui due elementi che determinano l'importo del contributo per i progetti futuri – spiega Legnini - e stiamo approfondendo anche le possibili legittime misure per quelli che avevano ottenuto il contributo sulla base dei vecchi prezzi o che comunque non hanno ancora avviato i lavori». L'obiettivo è mettere in campo un pacchetto di misure capaci di coprire lo spettro più ampio possibile di imprese, con meccanismi di adeguamento più dinamici e rapidi rispetto agli attuali. E di fronte alla possibilità che l'aumento abnorme dei costi e alle difficoltà di reperire le materie prime porti a ritardi nelle consegne e difficoltà nel sottoscrivere nuovi contratti, il commissario risponde: «Almeno per un certo periodo, ci sarà più flessibilità sui tempi di conclusione dei lavori».

Non fermiamo la ricostruzione
Insomma, Legnini non nasconde i problemi del settore, ma nemmeno vuole che il più grande cantiere d'Europa si trasformi nel più grande contenitore dei problemi che affliggono il settore delle costruzioni. «Non possiamo permetterci di arrestare la ricostruzione proprio ora – avverte -. Nonostante la pandemia, abbiamo 6.700 cantieri aperti o autorizzati nel cratere 2016 per un valore di 2 miliardi, dove sono cinque anni e mezzo che i cittadini aspettano di tornare nelle loro case».

Impresa gigantesca
Un'impresa gigantesca, con danni stimati per 27 miliardi, 19 dei quali alla sola edilizia privata, con ancora decine di migliaia da ricostruire, per la quale «ci sono tutte le risorse finanziarie che servono per andare avanti e semplificazioni molto incisive nelle norme che regolano gli aspetti urbanistici, nelle procedure che governano la concessione dei contributi, nei meccanismi fiscali, compresa la possibilità di avere un Superbonus 110% specifico per il cratere, in misura piena e stabile fino al 2025». Su quest'ultimo capitolo, però, sono impegnati solo imprese e tecnici qualificati: «Purtroppo sono pochi, ma finora nei cantieri della ricostruzione non si è perduto un solo euro e non ci sono stati incidenti».

Alle imprese 770 milioni
Con le ordinanze varate dal 2020, il processo di ricostruzione prova a recuperare il tempo perduto: nel 2021 e sulla base dello stato di avanzamento dei lavori nei cantieri sono stati liquidati alle imprese 770 milioni di euro, tanti quanti nei 4 anni precedenti e nei primi due mesi del 2022 sono stati saldati altri 200 milioni. «Sta funzionando meglio anche la ricostruzione pubblica», sottolinea il commissario: nel 2021 la spesa è raddoppiata, arrivando a 560 milioni di euro, con 250 cantieri aperti e altre centinaia che dovranno essere avviati. «Numeri che vanno sommati al rispetto che dobbiamo a decine di migliaia di cittadini che stanno ancora soffrendo – conclude Legnini – e chi ci devono spingere ad affrontare con decisione il nuovo e imprevedibile ostacolo dell'esplosione dei prezzi».

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