Navigator all’Anpal, Fedriga ringrazia

Nuova proroga per i navigator: i contratti di collaborazione in scadenza a fine anno resteranno fino al 30 aprile 2022 in capo ad Anpal servizi.

L’ennesima proroga (la precedente è dello scorso aprile), votata mercoledì notte durante l’iter di conversione del Decreto Pnrr in commissione Bilancio alla Camera, è stata oggetto di un lungo braccio di ferro dentro la maggioranza e tra il Governo e le Regioni. La prima formulazione dell’emendamento, infatti, dava la facoltà di subentrare nei contratti per un massimo di sei mesi alle Regioni (con fondi propri). Una facoltà che suonava paradossale, considerando che le stesse Regioni nel 2019 si sono a lungo opposte all’ingresso dei navigator di Anpal servizi nei centri per l’impiego regionali, proprio perché temevano che il personale precario avrebbe poi chiesto di essere stabilizzato alle amministrazioni regionali.

Così mercoledì sera il presidente della conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha espresso il malcontento e l’incredulità dei Governatori, in prima fila le regioni governate dai partiti di centro destra. Di fronte alla levata di scudi dei Governatori - e la mobilitazione dei navigator - è iniziato un lavoro di mediazione in commissione. L’istanza delle Regioni è stata accolta sul piano politico anzitutto dalla Lega, e recepita da Roberto Pella (Fi) - relatore con Gian Pietro Dal Moro (Pd) - che ha presentato l’emendamento fatto proprio dalla maggioranza di governo. Si è anche è mosso il M5S a sostegno dei navigator. «Questo è solo il punto di partenza - ha detto la sottosegretaria al Lavoro, Rossella Accoto (M5S)-; ora abbiamo 4 mesi per inserire questi professionisti negli organici dei Cpi evitando di disperdere investimenti ed esperienze maturate sul campo».

Tirano un sospiro di sollievo le Regioni che non dovranno farsi carico della proroga, e i poco meno di 2.400 navigator rimasti (sui 2.980 contrattualizzati nell’estate del 2019 da Anpal servizi). Nel frattempo diversi navigator si sono candidati ai posti a tempo indeterminato banditi dalle Regioni nel piano di potenziamento dei Cpi che è in grande ritardo: su 11.535 ingressi programmati, al 30 settembre risultavano solo 1.458 assunzioni e ne sono previste 2.333 a fine anno nei (con Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise a quota zero).