Fisco e contabilità

Spending review, il Pnrr il rafforza il ruolo del Mef nelle varie fasi del processo di valutazione della spesa

Dalla valutazione delle proposte al monitoraggio della loro attuazione fino alla verifica dei risultati

di Luciano Cimbolini

In un'ottica di semplificazione e razionalizzazione della legislazione, nel Pnrr si prevede rafforzare le misure di revisione e valutazione della spesa pubblica.

La cosiddetta «spending review», ovvero quel processo volto a migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione della pubblica amministrazione nelle sue strutture organizzative centrali e locali, delle relative procedure decisionali e attuative, dei singoli provvedimenti all'interno dei programmi e dei risultati finali, già da tempo fa parte del sistema di contabilità pubblica italiano.

Il miglioramento dei meccanismi di controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica ha costituito uno dei principali obiettivi di politica economica del recente passato. Per le amministrazioni centrali dello Stato la spending review è stata inserita all'interno del processo di bilancio, con l'assegnazione di obiettivi annuali di risparmio ai singoli ministeri.

Nell'ambito della legge di contabilità e finanza pubblica (legge 196/2009) ci sono diversi articoli dedicati, direttamente o indirettamente, all'analisi e valutazione della spesa. I più importanti sono l'articolo 22-bis e l'articolo 39. Quest'ultimo prevede l'istituzione, presso le amministrazioni centrali, di appositi nuclei di analisi e valutazione della spesa fine di garantire il supporto alle stesse PAa per la verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi programmatici di finanza pubblica, per il monitoraggio dell'efficacia delle misure rivolte al loro conseguimento e di quelle disposte per incrementare il livello di efficienza dell'azione amministrativa.

In ambito di revisione e valutazione della spesa, il Pnrr prevede di rafforzare ulteriormente quanto già previsto dall'articolo 22-bis della legge 196/2009 che dispone un processo integrato organicamente nella programmazione economico-finanziaria e nel processo di predisposizione del bilancio annuale e pluriennale. Questa norma già prevede, difatti, il coinvolgimento e la responsabilizzazione delle amministrazioni la cui spesa è oggetto di analisi, in una logica di tipo top-down, in cui gli obiettivi di spesa per ogni soggetto sono definiti sotto il vincolo delle compatibilità macro-economiche e in coerenza con le priorità strategiche indicate nel Documento di economia e finanza, approvato dal Parlamento. Per il conseguimento degli obiettivi di spesa, i singoli ministeri, sulla base della legislazione vigente e degli obiettivi programmatici indicati nel Def, propongono gli interventi da adottare con il disegno di legge di bilancio.

Il Pnrr prevede un ulteriore rafforzamento del ruolo del ministero dell'Economia e delle finanze, anche attraverso il potenziamento delle strutture esistenti e l'attivazione di nuove strutture dedicate, nelle varie fasi del processo di valutazione della spesa, ovvero:
• nella valutazione ex-ante delle proposte;
• nel monitoraggio della loro effettiva attuazione;
• nella valutazione ex-post dei risultati effettivamente conseguiti.

L'obiettivo dichiarato nel Pnrr è di rendere più concrete le proposte di revisione/riprogrammazione della spesa nella direzione di conseguire maggiore efficienza ed efficacia delle politiche pubbliche, anche al fine trovare spazi fiscali che consentano di rendere più sostenibili le dinamiche della finanza pubblica e di destinare risorse al finanziamento di riforme della tassazione e della spesa pubblica. C'è la volontà, inoltre, di potenziare il «bilancio di genere» e il «green budgeting», così da poter avere maggiori informazioni circa le dimensioni, anche finanziarie, di questi fenomeni.

L'attività di revisione e valutazione della spesa sarà cruciale sia durante che dopo l'attuazione del PNRR. A causa della crisi pandemica, difatti, il bilancio pubblico si è espanso in misura a dir poco rilevante, così come sono aumentati in modo considerevole debito pubblico e deficit pubblici.

Dato per scontato che queste dinamiche non possono andare avanti all'infinito, un'attività di razionalizzazione della spesa pubblica sarà indispensabile per garantire i futuri equilibri del bilancio pubblico, la sostenibilità del debito ed un possibile alleggerimento della pressione fiscale.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©