Fisco e contabilità

Corte conti, nel programma 2023 i controlli Pnrr su rispetto obiettivi e sostenibilità prospettica della spesa corrente indotta

Punto sul perdurare delle criticità legate alla pandemia e su quelle connesse all'aumento dei costi energetici o all'inflazione

di Elena Brunetto e Patrizia Ruffini

Al centro della programmazione 2023 della Sezione Autonomie della Corte dei conti i nuovi controlli sull'acquisizione e sull'impiego delle risorse provenienti dal Pnrr, introdotti dall'articolo 7, comma 7 del Dl 77/2021 e l'organizzazione del referto semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnnr. Con la delibera n. 1/SEZAUT/2023/INPR, la Sezione delle Autonomie della Corte dei conti cala le analisi nel contesto attuale, in cui il perdurare delle criticità legate alla pandemia e quelle connesse all'aumento dei costi energetici o all'inflazione, costituiscono elementi di stress per i bilanci degli enti territoriali e richiedono un forte impegno a preservarne gli equilibri.

L'agenda degli interventi della Sezione sarà incentrata sui temi legati alle criticità finanziarie, alle procedure di risanamento, alle partecipate locali, alla copertura delle leggi regionali di spesa, alla realizzazione del federalismo fiscale, dell'autonomia differenziata e della riforma fiscale. A questi temi sarà affiancato il monitoraggio sull'attuazione del Pnrr.

L'articolo 7, settimo comma, del Dl 77/2021 ha affidato alla Corte dei conti il controllo sull'acquisizione e l'impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi Pnrr e dalle altre fonti di finanziamento (Fsc, Pnc e risorse di bilancio); esso rientra nei controlli sulla gestione, di cui alla legge n. 20 del 1994.

Nel fornire le linee di indirizzo alle Sezioni regionali in merito ai controlli sull'attuazione del Piano, nel programma sono ricordati i tempi e la necessità di assicurare omogeneità e confrontabilità delle informazioni.

Ogni Sezione regionale dovrà trasmettere alla Sezione delle Autonomie due report periodici: entro il 31 gennaio 2023, per le informazioni relative all'esercizio 2022; entro il 1° ottobre, per quelle in ordine alla programmazione del primo semestre 2023.

Entro il 25 febbraio e il 25 ottobre la sezione delle Autonomie dovrà poi inviare la relazione ricognitiva alle Sezioni riunite.

Lo strumento informatico del dataset predisposto dalla sezione delle Autonomie, pur essendo stato ideato al fine di rendere omogenee le attività di controllo delle Sezioni regionali, si presta ad essere utilizzato anche ai fini del referto. Esso si alimenta con la banca dati fornita dalla Pcm-Dipe e degli "Opendata" estratti dal sito Italia Domani (n.161.811 Cup) e sarà aggiornato periodicamente, ampliato e interconnesso con il sistema Regis.

Le sezioni regionali dovranno assicurare il contributo alle attività necessarie al monitoraggio complessivo. Esse potranno inoltre effettuare un controllo sulla gestione più approfondito, con indagini affidate alla loro programmazione. I progetti da sottoporre a controllo potranno essere individuati con metodo campionario statistico.

Il dataset, importato nel sistema conoscitivo "Conosco" ed arricchito con l'inserimento, per ognuno dei soggetti attuatori, di alcuni indicatori di bilancio indicati nella deliberazione n. 18 del 19 dicembre 2022, aiuterà le sezioni regionali. Saranno elaborati dossier interattivi di mappatura e monitoraggio dei progetti Pnrr a livello territoriale, che saranno messi a disposizione delle sezioni territoriali. Il dataset consente inoltre una più immediata individuazione dei soggetti attuatori più o meno virtuosi, sotto il duplice profilo della capacità realizzativa dei nuovi interventi e della sostenibilità finanziaria delle maggiori spese correnti indotte dai nuovi investimenti. Ciò non solo nella prospettiva di fornire ausilio agli enti per il rispetto degli impegni assunti con la Ue e dei connessi rischi di restituzione, ma anche a tutela degli equilibri di bilancio.

Ogni investimento andrà prioritariamente valutato sotto l'aspetto dei connessi costi di manutenzione e gestione e della loro sostenibilità tramite interventi di razionalizzazione della spesa.

Poiché diversi interventi infrastrutturali comportano spese d'esercizio pluriennali che impattano sul futuro, diventa assolutamente rilevante valutare la sostenibilità prospettica della spesa corrente indotta.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©