Imprese

Imprese, decreto flussi per 70mila lavoratori

Draghi: «Rispondiamo a una richiesta da parte dell'industria italiana, specialmente nell'edilizia»

di Marco Ludovico

Un decreto flussi da 70mila stranieri pronti a essere impiegati nelle imprese l'anno prossimo. Più del doppio della cifra degli ultimi provvedimenti. E suscettibile di ulteriori integrazioni. Il testo va oggi al Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi. «Rispondiamo a una richiesta da parte dell'industria italiana, specialmente nell'edilizia, che è anche maggiore di questa cifra» ha sottolineato il presidente del Consiglio. Conferma il ministro del Lavoro Andrea Orlando: la quantificazione del decreto è «un numero importante, più del doppio rispetto a quello previsto negli ultimi 10 anni. Eppure è al di sotto dei fabbisogni che ci vengono rappresentati». Resta dunque aperta la porta a un provvedimento integrativo. Dipenderà dalle necessità confermate e dalle condizioni politiche per il sì a un secondo decreto. Draghi intanto lo ha annunciato.

Apprezza la Coldiretti: «Così salviamo i raccolti». Al decreto hanno lavorato a lungo i ministeri dell'Interno, guidato da Luciana Lamorgese, e del Lavoro. Il testo approdato a Palazzo Chigi prevedeva 80mila ingressi, troppo ler il leader della Lega Matteo Salvini.Ma il presidente del Consiglio non ha voluto cedere sulla sostanza del provvedimento benché sia arrivata una limatura del numero finale degli ingressi. «Diamo la possibilità a 70mila persone di lavorare legalmente e ci sarà un altro decreto flussi l'anno prossimo» ha spiegato il premier.Il rinvio a un secondo decreto è proprio una mossa politica. Il testo attuale diventa sostenibile o almeno non attaccabile da un partito di maggioranza. Un secondo round così può coinciare al pià presto e a quel punto non sarà un dramma.

Il decreto prevede una quota destinata agli ingressi di lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero più un'altra, più contenuta, riservata agli autonomi. Entreranno in Italia lavoratori provenienti dai paesi firmatari con l'Italia di accordi bilaterali di cooperazione: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea, Costa d'Avorio, Egitto e altri. Fin dal prossimo gennaio potranno essere inviate le domande per via telematica. Per la Coldiretti il decreto «è importante per salvare i raccolti e cogliere le opportunità che vengono dalla ripresa economica in un settore che resta ancora fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri nonostante la crescita di interesse tra gli italiani».In agricoltura, sottolinea infatti l'associazione, «un prodotto su quattro viene raccolto da mani straniere con 368mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione». Altro settore fortemente interessato all'arrivo di manodopera è l'edilizia, che impiega un massiccio numero di lavoratori stranieri.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©