Imprese

Manutencoop diventa Spa, sprint sull'estero

Nuovo nome - MSC Società di Partecipazione tra Lavoratori spa - per l'ex coop che controlla Rekeep

di Laura Cavestri

Da Coop a Spa. Ma per i numeri e il percorso degli ultimi 20 anni, più che uno strappo è una presa d'atto. Manutencoop Società Cooperativa – la maggiore realtà italiana e la terza a livello mondiale nel settore dei servizi (secondo l'edizione 2021 del World Coop Monitor ndr) – ha smesso, dal 1° febbraio, i panni della cooperativa per vestire quelli della Società per azioni. Del resto, la sua principale controllata – Rekeep Spa – fattura oltre un miliardo di euro ed è il principale gruppo italiano attivo nell'integrated facility management, con sedi operative in Polonia, Francia e Turchia e oltre 28mila dipendenti. Il mondo della Cooperazione italiana perde quindi uno dei suoi maggiori player.

Le ragioni di una scelta
«Alla base della scelta – ha spiegato il presidente di Manutencoop, Claudio Levorato – il fatto che la forma cooperativa, per le sue regole di governance e di remunerazione del capitale investito, si è rivelata nel tempo inadatta a far fronte al percorso di crescita nazionale e internazionale del Gruppo, che necessita di apporti di capitali dai soci e dal mercato e l'accesso a strumenti finanziari evoluti». Il patrimonio della cooperativa viene, dunque, come prevede la normativa vigente, interamente devoluto al Fondo di promozione dell'Unione nazionale coop italiane. Tranne il capitale sociale, che viene trasformato automaticamente in azioni dello stesso importo. Gli azionisti saranno gli oltre 300 vecchi soci, non solo il management ma anche il personale operativo. «La nuova denominazione – MSC Società di Partecipazione tra Lavoratori spa – sottolinea la volontà – ha aggiunto Levorato – di continuare a garantire un ruolo di primo piano ai dipendenti-azionisti nella gestione dell'impresa. Un esempio di una società che ha svolto un percorso analogo, finalizzato ad un coinvolgimento dei lavoratori nel governo dell'impresa, può essere Essilor (oggi EssilorLuxottica)». Non è un fulmine a ciel sereno, per il mondo cooperativo. La trasformazione societaria è la conclusione di un percorso che Manutencoop ha avviato oltre 20 anni fa, evidenziando, secondo Levorato «la necessità di rivedere la legislazione in materia di cooperazione per far fronte alla fisiologica sottocapitalizzazione delle cooperative e consentire, in particolare, alle realtà di maggiori dimensioni, l'accesso ai capitali per finanziare la crescita».

Da Rekeep all'estero
Già nel 2003, Manutencoop aveva conferito tutte le sue attività operative in un'apposita Spa, Rekeep appunto, per poter sostenerne il piano di sviluppo e aprirne il capitale sociale all'ingresso di fondi di private equity, oltre che per puntare alla quotazione. Chiusa e lontana è la crisi del 2017, quando alcuni dirigenti della società erano stati coinvolti in un'inchiesta di tangenti alla Sanità campana. Nel 2018, Manutencoop era anche uscita da Legacoop, fino all'ingresso in Anip Confindustria da parte di Rekeep nel 2020. Oggi si guarda allo sviluppo. «Grazie alla possibilità di accedere più facilmente al mercato dei capitali ed alle diverse fonti di finanziamento – ha spiegato Levorato – potremo garantire al Gruppo una ulteriore stagione di crescita, soprattutto all'estero». In Francia, dove dal 2019 opera una start up per gli appalti nella gestione di servizi per alcune stazioni ferroviarie francesi. In Polonia è stata invece acquisita una società che fattura oltre 130 milioni di euro nel settore delle forniture sanitarie. Forniture e servizi di assistenza per il mondo sanitario (che costituiscono il 60% dell'attività del Gruppo) e sviluppo di sistemi avanzati per la transizione ecologica sono i due driver di crescita individuati da Levorato. Mentre in Arabia Saudita, la nuova Spa si occuperà, in accordo con Fs e Hitachi, del facility management delle linee della nuova metro di Riad.

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