Appalti

Anac vs Anas: le ragioni d'urgenza non giustificano il frazionamento degli importi per evitare le gare

Nel mirino dell'Autorità una serie di procedure negoziate affidate dalla Spa delle strade nel 2019

di Mauro Salerno

La necessità di affidare uno o più appalti con urgenza non giustifica la scelta di frazionare il valore degli importi del contratto per evitare le gare. Con questa motivazione l'Autorità Anticorruzione prende posizione contro una serie di procedure negoziate affidate dall'Anas nel 2019, derogando (illegittimamente agli occhi dell'Autorità) alle norme del codice appalti. Il provvedimento dell'Anticorruzione nasce da un'indagine compiuta su una serie di affidamenti sottosoglia effettuati dalla Spa delle strade nel 2019 ed è condensato nella delibera n. 34/2022 appena pubblicata.

Gli appalti nel mirino
L'Autorità, estraendo i dati dalla banca dati nazionale dei contratti pubblici, ha individuato tutti gli affidamenti assegnati da Anas con procedure consentite solo per importi inferiori alle soglie europee: si tratta in particolare dei servizi di taglio alberi e pulizia stradale di alcune strade del Lazio tra cui Pontina, Cassia, Flaminia e Casilina, della pulizia di due uffici dell'Anas (uno a Roma e uno in provincia) e del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in Sicilia lungo le autostrade Palermo-Catania e Palermo-Trapani Mazara del Vallo. Gli appalti, chiarisce l'Anac, « sono stati affidati dalle strutture territoriali di Anas con procedura negoziata consultando almeno cinque operatori, ma Anac ha ritenuto che non fossero in linea con quanto prescritto dal codice appalti» (articoli 35 e 36).

Sotto esame la scelta di affidare i servizi con procedura negoziata, sebbene considerati nel loro insieme gli appalti avrebbero avuto un importo annuale superiore al valore massimo consentito che derogare all'obbligo di procedere con una gara formale.

Ok divisione in lotti, ma senza sottostimare il valore degli affidamenti
Pur riconoscendo che si tratta di «una vicenda limitata nel tempo», l'Anac evidenzia che «la sussistenza di ragioni di necessità ed urgenza non consente alle stazioni appaltanti di suddividere in diverse procedure negoziate, senza previa pubblicazione di un bando di importo inferiore alle soglie europee, affidamenti che devono essere assegnati mediante un'unica gara ed il cui valore deve essere calcolato complessivamente». Sul punto l'Autorità spiega che « l'urgenza costituisce il presupposto per la riduzione dei termini nelle procedure ordinarie o per il ricorso alla procedura negoziata , oltre che dell'avvio anticipato dell'esecuzione contrattuale, ma non certamente per giustificare il mancato rispetto delle regole che governano il calcolo dell'importo a base di gara».

In pratica le ragioni di urgenza, non possono giustificare «una deroga alle disposizioni sul calcolo dell'importo del contratto, finalizzata ad utilizzare procedure riservate ad importi inferiori alle soglie di rilevanza europea». Il «j'accuse» dell'Anac tiene fuori la scelta di suddividere gli appalti in lotti, che anzi deve essere incoraggiata per agevolare la partecipazione delle Pmi al mercato degli appalti, come previsto dalle norme europee e dal codice. Però, sottolinea l'Autorità, «anche quando la stazione appaltante si avvale, opportunamente, della prerogativa di suddividere in lotti gli affidamenti che devono essere effettuati nell'arco dell'anno, in ossequio alle indicazioni contenute nell'art. 51 del d.lgs. n. 50/2016, occorre che il valore degli stessi lotti sia computato complessivamente, al fine di individuare la procedura di aggiudicazione da applicare, senza incorrere nell'artificioso frazionamento».

La difesa dell'Anas
Da parte sua l'Anas si è difesa spiegando che l'11 gennaio 2019 ha preso in carico dalla Regione Lazio 672 km di strade, senza il contestuale trasferimento di personale e mezzi. Pertanto, per garantire la sicurezza della circolazione stradale ha dovuto procedere con urgenza all'affidamento di più appalti, nel minor tempo possibile. «Al momento della consegna ad Anas - segnala in una nota la stessa Autorità - lo stato di manutenzione delle strade era gravemente carente ed è stato necessario ripristinare prontamente le condizioni di sicurezza con il taglio e la potatura degli alberi e la pulizia stradale. Quanto alla pulizia degli uffici, si è scelta la procedura negoziata per garantire la copertura del servizio in continuità e assicurare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro visto che i contratti vigenti erano in scadenza».

Giustificazioni raccolte ma giudicate insufficienti dall'Autorità che conclude il provvedimento raccomandando alla stazione appaltante, per i futuri affidamenti, di conformarsi alle indicazioni della delibera e chiedendo alla società di via Mozambano (nella foto la sede) di comunicare le sue scelte entro 30 giorni.

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