Amministratori

Tar boccia la Regione Lazio, nuovo scontro sui rifiuti

Annullata l’ordinanza regionale che imponeva al Comune di ottemperare entro il 30 giugno ad alcune prescrizioni

Niente commissariamento del Campidoglio sul fronte rifiuti. Il Tar (la sentenza n. 627/2021) ha annullato ieri l’ordinanza regionale che imponeva al Comune di ottemperare entro il 30 giugno ad alcune prescrizioni sul ciclo dei rifiuti rilevando che lo strumento usato, ovvero l’ordinanza urgente e contingibile, non era legittimo. «Basta con le scelte calate dall’alto, è una vittoria di tutti», dice la sindaca Virginia Raggi (M5S). E il presidente del Lazio Nicola Zingaretti (Pd) lancia l’sos per Roma: «Rischia di essere invasa dai rifiuti e informerò oggi stesso il Governo» spiegando che «dopo la scadenza del 30 giugno i comuni che ora prendono i rifiuti della Capitale non intendono ricevere ulteriori conferimenti».

La sindaca intanto incassa una vittoria sottolineando che «Zingaretti imponeva a Roma Capitale di indicare una discarica dentro la città, ora la Regione Lazio non ha più alibi». L’ordinanza firmata da Zingaretti invitava Roma Capitale e ad Ama Spa di trasmettere entro 30 giorni un piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento, con una rete integrata adeguata agli impianti. Per il Tar, però lo strumento dell’ordinanza è risultato illegittimo anche se ha sottolineato «l’assenza - allo stato - della redazione, pur doverosa, di un piano impiantistico volto a garantire l’autosufficienza nella gestione rifiuti del sub-Ato di Roma Capitale».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©