Progettazione

Milano, Design International firma la propria sede nell’ex fabbrica dell’Ansaldo alla Bicocca

di Mariagrazia Barletta

Lo studio come fabbrica di idee pensata per far intrecciare ricerca e progettazione, dove l'ibridazione tra discipline e lo scambio di esperienze tra persone sono centrali. La parola d'ordine per Design International è contaminazione. Lo studio di architettura diretto da Davide Padoa, Paul Mollé e Lucio Guerra ha da poco inaugurato la sua nuova sede milanese. Il luogo: l'ex fabbrica di trasformatori per treni del gruppo Ansaldo nel quartiere Bicocca. Dell'edificio dei primi del ‘900, con la sua cortina in mattoni e tipici tetti a shed, lo studio ha acquistato, al grezzo, un'unità di circa 1000 mq (la riqualificazione dell'intero complesso di 18mila mq è stata promossa da Prelios, già Pirelli RE). Lo studio ha eseguito alcune opere di ristrutturazione (su solai e impianti) e realizzato un ufficio in cui l'innovazione dello spazio fisico è diretta conseguenza di una cultura aziendale basata sulla contaminazione. Fondata nel 1965 a Toronto, Design International ha costruito negli anni una solida reputazione nel campo della progettazione, in particolare nell'ambito del retail. Lo studio è attivo oggi in più ambiti: residenziale, alberghiero, retail, infrastrutture, edifici mixed-use. La sede centrale è a Londra, ma gli uffici sono presenti anche a Shanghai e Dubai.

Lo studio come un campus
Lo studio, nel suo piccolo, funzionerà come una sorta di campus. «Stiamo selezionando dalle sei alle otto università in modo da ospitare, in uno spazio con sedici postazioni di lavoro, laureandi e laureati che sviluppano temi di ricerca a noi molto vicini», racconta Davide Padoa.«I temi di ricerca - continua - riguardano i materiali innovativi e sostenibili, l'uso dello spazio secondo i principi della sociologia e la circular economy». «Stiamo parlando con l'università di Cincinnati per la bravura che dimostrano nell'unire architettura e landscape design». Poi «l'università Barkeley, californiana, specializzata nella ricerca di materiali tecnologici». L'attenzione va anche al Cal Poly, il California Polytechnic University di Pomona, in California, in quanto esperta «nello studio di grandi masterplan», al Politecnico di Milano e ad università asiatiche e nordafricane. «I temi di ricerca sono già selezionati dalle università e noi attraverso delle borse di studio diamo la possibilità, a chi vuole, di fare un'esperienza a Milano». L'area ricerca del DI Campus è «una sorta di limbo tra accademia e lavoro, dove preparare la tesi in modo indipendente, senza obblighi di lavoro, ma in un ambiente di lavoro», riferisce ancora Padoa.

Il bisogno di scambiare esperienze influenza gli spazi
Negli uffici di ultima generazione il trend è avere spazi informali, volti a favorire la collaborazione e la comunicazione. Il campus DI ha un teatrino, una sorta di macro-oggetto che da un lato va a conformare i posti a sedere per il pubblico e dall'altra diventa custodia di una cucina aperta. Il teatro è pensato per incoraggiare la condivisione di idee: «minimo due volte al mese amici che DI ha coltivato in oltre 53 anni di attività, parliamo di imprenditori, di clienti, di amici di nostri clienti, sono invitati a raccontare la loro esperienza di vita, il loro challenge corrente, le opportunità che intravedono, il momento strategico della loro azienda. Questa è un'opportunità per noi per fare commistione». A comunicare sono invitati anche esperti di materie distanti dall'architettura ma che DI coinvolge nei suoi progetti. Ospitare, comunicare, scambiare esperienze, accogliere, sono importanti esigenze a cui lo spazio deve dare risposta.

Creare coesione
Laddove la mobilità è portata all'estremo e l'internazionalità un obiettivo, gli spazi di relazione, di socializzazione diventano fondamentali per creare unità. Il teatro, la cucina, le sedute disposte fuori dall'area delle postazioni di lavoro, piccoli salottini, la terrazza con l'orto in copertura assolvono tale funzione. «Il nostro studio non è sviluppato per aree geografiche ma per design studios, la sede centrale di Londra ne ha quattro e poi ne abbiamo uno per ciascuna delle altre sedi. Questi studios, ognuno con un direttore di design (quello di Milano è guidato da Roberto Sibiano nda), seguono dei lavori che vengono affidati dalla sede centrale, ma la competenza non è geografica, quindi non necessariamente lo studio di Milano segue i lavori italiani, ma può occuparsi di architetture che possono essere ovunque nel mondo, questo crea un ambiente di lavoro internazionale», aggiunge Padoa. Non pochi i progetti in corso in Italia, tra questi: il Caselle open mall a Caselle Torinese (To) per il gruppo Aedes Siiq; l'ampliamento del centro commerciale Gran Reno a Casalecchio sul Reno (Bo) che fonderà intrattenimento e retail, sviluppato dal gruppo Klepierre; il Pompei Mall, non lontano dagli scavi archeologici, che comprende un albergo, piazze e cinema (ha ottenuto i permessi per costruire), il cui committente è Irgen Real estate. Infine la trasformazione di una fabbrica di piatti a Monopoli in uno shopping resort del gruppo Foruminvest (imminente l'apertura del cantiere).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©